Alain Gillot è nato nel 1953. È stato giornalista sportivo e reporter e lavora anche come sceneggiatore. Nel 2016 le Edizioni E/O hanno pubblicato Una scacchiera nel cervello, tradotto in diverse lingue, da cui è stato tratto un film.
La Jaguar, l’orologio, le partite di tennis, la certezza di un lavoro ben pagato sono le sicurezze a cui un uomo di quarant’anni guarda come simbolo di serenità, scoprire che invece sono il “tappo” per non far scoppiare qualcos’altro può essere difficile da accettare.
— Esteticamente, 3 dicembre 2019
Lo sceneggiatore di successo Antoine e la giovane attrice Emma dovrebbero odiarsi, visto che lui l'ha appena cancellata dal suo ultimo film. Invece, a bordo di una Jaguar, iniziano insieme un viaggio inaspettato che li porterà a scoprire la provincia francese e molti suoi bizzarri...
— F, 4 settembre 2019
Il dramma “perfetto”, secondo Aristotele o più propriamente gli umanisti del ’500, prevede unità di tempo, spazio e azione, ovvero deve svolgersi nell’arco di una giornata, in un luogo circoscritto (talvolta nemmeno “presente”, ma soltanto evocato dalle parole di...
— Thrillernord, 28 agosto 2019
Antoine è un quarantenne che si occupa di “aggiustare” sceneggiature. Per caso taglia la parte di una giovane attrice. Lei lo schiaffeggia, lui per sdebitarsi di averle tolto il lavoro le offre un passaggio. Inizia un viaggio picaresco attraverso la Francia di 4 giorni.
— Libreria Nuova Avventura, 4 agosto 2019
Antoine è un uomo "risolto", ha solo due grandi passioni, il tennis e le macchine sportive, per il resto vivacchia tra una storia d'amore collaudata e il lavoro di script doctor, cioè l'esperto che in caso di problemi di budget taglia le sceneggiature. Fin quando non osa tagliare...
— Io Donna, 20 luglio 2019
Perdersi è il meglio che possa accadere di Alain Gillot. La Jaguar, l’orologio, le partite di tennis, la certezza di un lavoro ben pagato sono le sicurezze a cui un uomo di quarant’anni guarda come simbolo di serenità, scoprire che invece sono il “tappo” per non far...
— Esteticamente, 16 luglio 2019
Il quarantenne Antoine, sceneggiatore di successo, scende da Parigi sulla Costa Azzurra sul set di un film. Senza neanche rendersene conto, cancella il ruolo di una giovane attrice. Per scusarsi, la seguirà in un viaggio in una sorprendente Francia di provincia.
— Il Venerdì di Repubblica, 5 luglio 2019
Il quarantenne Antony, bell’uomo, tennista, amante della guida sportiva e delle macchine veloci, sceneggiatore poco rampante, si accontenta di correggere ciò che scrivono gli altri e non si propone mai in modo vincente. La sua compagna Cecile è tutto l’opposto, vuole sfondare...
— Sololibri, 3 luglio 2019
Contemporanea: Perdersi è il meglio che possa accadere Come nel caso di Spiacente non sei il mio tipo, anche per Perdersi è il meglio che possa accadere vi abbiamo offerto una recensione di questo titolo edito da Edizioni E/O che sta debuttando proprio in questi giorni sugli...
— Movietele, 30 giugno 2019
Lo sceneggiatore e la giovane attrice. Potrebbe essere il più classico dei cliché invece niente è come sembra in questa originale storia d'amore on the road che, attraverso una Francia di provincia popolata da bizzarri personaggi, da Parigi ci porta in Costa Azzurra e poi...
— La Repubblica - Robinson, 29 giugno 2019
Ha appena debuttato in libreria grazie a Edizioni E/O il nuovo romanzo di Alain Gillot, di cui la casa editrice aveva già pubblicato il romanzo precedente, Una scacchiera nel cervello. Perfetto libro da portare con sé in riva al mare o nel rifugio rinfrescante di una montagna...
— Movietele, 27 giugno 2019
E’ un libro incredibilmente bello, positivo, gioioso, che lascia un sentimento di speranza per superare le inevitabili avversità della vita e di fiducia negli altri. Troppo buonista, dirà qualcuno? Ma ce n’è bisogno, oh se ce n’è bisogno. Anche in letteratura.
— Riccardo Caldara's blog, 12 giugno 2018
Una rinascita anche per Vincent, ex centravanti e ora allenatore di una scassatissima giovanile di calcio in provincia. Quando sua sorella Madeleine gli affida il figlio Leonard, i ricordi della sua sofferta infanzia lo travolgono. Ma Leonard è uno strano nipote, ha la testa...
— Io Donna, 12 novembre 2016
Ai personaggi di Alain Gillot ci si affeziona subito: Vincent introverso per scelta, Madeleine fantasiosa per necessità e il piccolo Léonard pronto a confrontarsi con troppi vuoti. Un romanzo che è incontro di solitudini, scoperta di alterità, ricerca di un linguaggio...
— L'Espresso, 25 settembre 2016
Cos'è un buon libro? Un libro che fa stare bene? Sì, ma non solo: a differenza dei più stereotipati libri consolatori, il primo romanzo di Alain Gillot, sceneggiatore di più di sessant'anni, racconta prima di tutto una storia originale, scritta con grande eleganza. La vicenda...
— Internazionale, 16 settembre 2016
Alla sua prima prova narrativa lo sceneggiatore francese Alain Gillot ci regala, con “Una scacchiera nel cervello”, un piccolo romanzo leggero anche se i temi affrontati sono altamente drammatici. Vincent allena una squadretta di calcio a Sedan, dopo aver fallito come...
— SoloLibri, 12 settembre 2016
Vincent, ex calciatore, allena una squadra giovanile e vive solo, alle prese con una dolorosa storia familiare alle spalle. Ma nella sua vita irrompono un nipote tredicen- ne affetto dalla sindrome diAsperger e una giovane donna. Un esordio riuscito, una commedia sul dolore e...