Berkeley, anni Settanta. Dipartimento di dinamica dei sistemi. Quattro giovani ricercatori apportano gli ultimi ritocchi al rapporto che cambierà loro la vita. I risultati dell’IBM360, alias «Big Baby», sono senza appello: se la crescita industriale e demografica non rallenta, il mondo così come lo conosciamo collasserà nel corso del XXI secolo. In seno alla squadra ognuno reagisce secondo il proprio temperamento: la coppia di americani, Mildred e Eugene Dundee, decide di salire sul ring per allertare l’opinione pubblica; il francese Paul Quérillot pensa alla propria carriera e sogna di vivere una vita piena; e che fine ha fatto l’enigmatico Johannes Gudsonn, il norvegese, genio della matematica? Alcuni dicono che sia impazzito dopo aver visto i risultati della ricerca. Dopo cinquant’anni dalla pubblicazione, il giornalista Rudy Merlin si trova a dover fare un reportage sul Rapporto 21 e i suoi autori. Appassionandosi sempre di più all’argomento, Rudy parte alla ricerca del quarto scienziato.
Abel Quentin
Abel Quentin è un romanziere e avvocato. Dopo Sœur (selezione Prix Goncourt 2019) e Il Veggente d’Étampes (Prix de Flore, selezione Prix Goncourt e Prix Renaudot 2021), nel 2024 ha pubblicato I quattro che predissero la fine del mondo, con il quale ha vinto il Prix des Libraires Points-Nancy ed e arrivato in finale per il Prix Renaudot.