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Perdersi è il meglio che possa accadere

Autore: Elisabetta Bolondi
Testata: Sololibri
Data: 3 luglio 2019
URL: https://www.sololibri.net/Perdersi-e-il-meglio-che-possa-accadere-Gillot.html

Il quarantenne Antony, bell’uomo, tennista, amante della guida sportiva e delle macchine veloci, sceneggiatore poco rampante, si accontenta di correggere ciò che scrivono gli altri e non si propone mai in modo vincente. La sua compagna Cecile è tutto l’opposto, vuole sfondare nel mondo del cinema e la loro convivenza è in crisi. Quando lui parte per raggiungere un set nel sud della Francia, dove la produzione è entrata in crisi per le spese eccessive, fa il suo dovere: taglia scene, ridimensiona il budget e si ferma per un po’ di relax prima di rientrare a Parigi dove lo sta aspettando il suo agente amico, Paul, che gli propone un nuovo lavoro. Ma mentre sta palleggiando in campo con un giovane maestro, ecco giungere una giovane donna, elegante nel suo incedere deciso, che senza una parola lo schiaffeggia: la sua parte nel film è stata soppressa, da lui e lei non riuscirà a raggiungere il monte ore che le permetta un sussidio pubblico. La guancia di Antony è provata dallo schiaffo, ma soprattutto è provato il suo orgoglio.

Da qui comincia una lunga avventura fra i due, lei ha solo ventuno anni, la metà di lui, ma è sicura, decisa, volitiva, venendo da una difficile situazione familiare che subito si manifesta. Mentre tenta di raggiungere dalla stazione di Mentone la sua città, Bordeaux e si accorge che non ci sono voli, viene raggiunta da Antony, intrigato dalla personalità, dalla grazia e dalla serietà di lei. Lui si propone di accompagnarla a Bordeaux, nella sua bellissima Jaguar, per risarcirla della parte soppressa. Il viaggio diventa la metafora del rapporto che man mano si insatura fra i due: lui si aprirà per la prima volta, in una sorta di percorso analitico, che gli rivelerà l’origine delle sue paure, delle sue ricorrenti crisi di panico. Lei, una vera attrice di teatro, un’Antigone nel cui personaggio si immedesima in modo convincente, seguendo una scalcinata compagnia amatoriale, riuscirà a farlo finalmente aprire, a fargli affrontare nodi profondi, sconosciuti e dolorosi legati alla sua prima infanzia.

“Perdersi è il meglio che possa accadere” di Alain Gillot è un libro che sembra un film, talvolta un po’ scontato, ma indubbiamente ben scritto e ben raccontato. I due protagonisti, i loro dialoghi, si danno per tutto il romanzo rigorosamente del lei, anche se capita loro di dormire insieme sotto le stelle, sono coinvolgenti ed interessanti. L’Antigone di Anouilh fa da sottotesto a tutta la narrazione, creando insolite analogie tra i personaggi della storia. Molto francese, il libro, divertente e accattivante.