In una cittadina francese nella torrida estate del 1919 un eroe di guerra viene incarcerato in una caserma. Fuori, nella piazza deserta, il suo vecchio cane abbaia notte e giorno. Non lontano da lì, in campagna, una giovane donna attende e spera. Il giudice incaricato dell’affare è un aristocratico i cui valori sono stati messi in crisi dalla guerra. Tre personaggi e un cane che è la chiave del dramma… Pieno di poesia e di vita, questo breve romanzo di una semplicità folgorante è anche un grande libro sulla fedeltà. Essere leali verso i propri amici, battersi per quelli che amiamo, è una qualità che condividiamo con i cani. Ma lo specifico dell’essere umano non è forse di andare oltre e di riconoscere il fratello in colui che ci combatte?
Jean-Christophe Rufin
Medico, viaggiatore e diplomatico, Jean-Christophe Rufin è nato nel 1952. È membro dell’Académie Française dal 2008. Nel 2001 vince il Premio Goncourt con Rosso Brasile. Con le Edizioni E/O ha pubblicato L’uomo dei sogni, Il collare rosso, Check-point, Globalia, L’appeso di Conakry e Fiamme di pietra.