«Avevo iniziato – scrive Mathias Enard – la scrittura di una biografia inventata di un matematico della Germania Est, Paul Heudeber, quando c’è stata l’invasione russa dell’Ucraina. A quel punto il romanzo non poteva più essere come lo avevo pensato. La Seconda guerra mondiale tornava a minacciare il mondo. L’imperialismo russo rialzava la testa. I tank sovietici T-72, che avevamo visto sparare su Vukovar, avanzavano su Odessa (…). A quel punto ho capito che, assalito com’ero dalle mie angosce e dai miei incubi, dovevo immergermi di nuovo nei miei traumi di guerra, nelle mie ossessioni. Ho immaginato così un disertore in una regione montuosa del Mediterraneo, che fugge dalla guerra, ma non riesce a disfarsene completamente. Vaga per i territori della propria infanzia, mentre cerca di superare la frontiera. (…)».
In un paesaggio nitido e brullo di macchia e sporco. È un anonimo soldato in fuga da una guerra indeterminata, e forse anche in fuga dalla propria violenza. Un incontro lo costringe a ridefinire la sua traiettoria e la sua idea del valore di una vita umana. Nei dintorni di Berlino, a bordo di una piccola nave da crociera, l’11 settembre 2001 un convegno celebra Paul Heudeber, geniale matematico tedesco, sopravvissuto a Buchenwald, antifascista rimasto fedele alla DDR, nonostante il crollo dell’utopia comunista. Dalla tensione tra queste due storie emerge, come per una specie di magia, poetica, spaziale, matematica, tutto ciò che è in gioco – in amore come in politica – tra impegno e tradimento, fedeltà e lucidità, speranza e sopravvivenza. In un miracoloso equilibrio fra silenzio e parola, Mathias Enard ci offre qui un testo di potente intensità narrativa. E se, ieri come oggi, la guerra è la Storia in cammino, Disertare ci arma di immagini e congetture per decifrare le sue improbabili equazioni.
Mathias Enard
Mathias Enard è nato nel 1972. Dopo essersi formato in storia dell’arte all’École du Louvre, ha studiato arabo e persiano. Dopo lunghi soggiorni in Medio Oriente, nel 2000 si stabilisce a Barcellona, dove collabora a diverse riviste culturali. All’attività di professore di arabo all’università autonoma di Barcellona affianca quella di traduttore. Fra le sue opere ricordiamo Breviario per Aspiranti terroristi (Nutrimenti), Zona, Parlami di battaglie, di re e di elefanti (E/O), Via dei ladri (Rizzoli), L'alcol e la nostalgia (E/O), La perfezione del tiro (E/O), Ultimo discorso alla società proustiana di Barcellona (E/O), Parlami di battaglie, di re e di elefanti (E/O) e Il banchetto annuale della confraternita dei becchini (E/O). Con Bussola (E/O 2016) ha vinto il premio Goncourt e il Von Rezzori, ed è stato inoltre finalista al Man Booker International Prize e al Premio Strega Europeo.