«Rémy e Laure stavano condividendo la cima di Croisse-Baulet che, per quanto modesta fosse, rendeva indimenticabile il momento. Rémy conosceva troppo la forza di quella comunione per mischiarci i piccoli gesti dell’amore. Sentiva che il proprio desiderio era condiviso, che quell’emozione aveva il valore di un abbraccio e che Laure, come lui, non l’avrebbe mai dimenticata. Tutto doveva mantenere la propria ampiezza, la propria grazia. In quella scenografia fatta di luce, spazio e vento le piccole effusioni, le goffe carezze umane, risultano ridicole, addirittura insopportabili. Dovevano lasciare la mente libera da costrizioni. Bastava lo sguardo per esprimere l’emozione, e quello di Laure parlava senza ambiguità. Tolsero le pelli di foca dagli sci, regolarono gli attacchi per la discesa e accorciarono le racchette. Poi senza fretta, con il cuore pieno di un momento talmente saturo di infinito che era inutile farlo durare, si lanciarono giù per il pendio».
Che si tratti di romanzi storici come L’uomo dei sogni e Il collare rosso o di storie ambientate nel mondo contemporaneo, come Check-point e L’appeso di Conakry, i libri di Jean-Christophe Rufin hanno conquistato un ampio pubblico.
Jean-Christophe Rufin
Medico, viaggiatore e diplomatico, Jean-Christophe Rufin è nato nel 1952. È membro dell’Académie Française dal 2008. Nel 2001 vince il Premio Goncourt con Rosso Brasile. Con le Edizioni E/O ha pubblicato L’uomo dei sogni, Il collare rosso, Check-point, Globalia, L’appeso di Conakry e Fiamme di pietra.