Il giorno in cui Saša, giovane arbitro di calcio, trasloca in un nuovo appartamento, ha come unico scopo quello di lasciarsi alle spalle una dolorosa storia familiare. Così accoglie con grande fastidio i tentativi della vicina novantenne di fare conoscenza e di raccontargli le storie della sua vita. Ma l’anziana signora vuole a ogni costo che qualcuno, magari quel giovane vicino, ascolti e conservi nella memoria le terribili vicende della sua esistenza sofferta. È malata di Alzheimer e traccia delle croci rosse sulle porte di vari appartamenti per ritrovare la strada di casa. Alle spalle ha una vita avventurosa vissuta dentro la tempesta del ventesimo secolo in Unione Sovietica. Durante la Seconda guerra mondiale lavorava al Commissariato del popolo agli Esteri dove traduceva la corrispondenza con la Croce Rossa Internazionale. In quell’occasione scoprì la spietata decisione del governo sovietico di rifiutare l’aiuto offerto dalla Croce Rossa nei confronti dei prigionieri di guerra sovietici, che Stalin considerava come potenziali traditori. Quando trovò per caso il nome di suo marito in una lista di prigionieri di guerra catturati dalla Romania, tentò di tutto per salvarlo.
Saša Filipenko
Saša Filipenko, nato a Minsk nel 1984 (ma dal 2020 ha lasciato Russia e Bielorussia e vive in Europa), è un autore bielorusso che scrive in russo. Dopo una formazione musicale classica, ha studiato letteratura a San Pietroburgo per poi lavorare come giornalista, sceneggiatore, autore di programmi di satira e presentatore tv. Nel 2021 le Edizioni E/O hanno pubblicato Croci rosse e nel 2022 Ex figlio.