La storia vera di una famiglia italiana alle prese con un paese stravolto dalla rivoluzione islamica
Estate 1981, una famiglia prepara i bagagli per recarsi in un luogo insolito. Il padre, diplomatico, è stato nominato ambasciatore d’Italia a Teheran. Fin dall’arrivo all’aeroporto i personaggi vengono proiettati in un mondo pieno di violenza, interdizioni, donne velate di nero, uomini barbuti, soldati armati e su tutti domina la figura potente e inquietante dell’Ayatollah Khomeini. In questa cornice fosca si apre lo spazio incantato del giardino dell’ambasciata, antica residenza di principi persiani, che nasconde misteri e promesse di giochi senza fine, in un tempo fuori dal tempo, laddove ogni rapporto con l’esterno è fortemente compromesso dalla situazione storica e politica dell’Iran di quegli anni. Romanzo autobiografico,
Il giardino persiano racconta la storia di una famiglia alle prese con un paese stravolto dalla rivoluzione islamica e dalla guerra con l’Iraq. La sguardo è quello dell’infanzia che permette di conservare una sorta di candore anche sulla realtà più dura e cruenta. Il gioco diventa il contenitore di emozioni e pensieri trasformando la quotidianità in una grande avventura.