Le singolari vicende di Edmond Albius, schiavo creolo appassionato di botanica, che nel 1841, a soli dodici anni, scopre il sistema per impollinare a mano i fiori della preziosa orchidea che dà il frutto della vaniglia. Per il mondo è una rivoluzione culinaria. Per Edmond, nato con il colore di pelle sbagliato nell’epoca sbagliata, è un evento molto più grande di lui, di cui a stento intuisce la portata. Una storia vera, commovente, divertente e movimentata che, oltre a fare luce su una spezia di uso comune di cui ignoriamo tutto, dà uno spaccato vivido e a tratti ironico di quello che era il mondo coloniale negli ultimi anni dello schiavismo con molta lucidità, senza mai cedere al facile sentimentalismo.
Nel XIX secolo, sull’isola della Réunion, nasce un ragazzo creolo, Edmond. I genitori vorrebbero che crescesse allegro nei pressi delle piantagioni di canna da zucchero, spirito libero, ma la sfortuna ha progetti diversi per lui. Tanto per cominciare fa di Edmond uno schiavo, poi lo rende orfano, infine si assicura che venga su analfabeta. La sua vita si preannuncia un inferno, ma il bambino ha l’impareggiabile talento di sfatare i pronostici. Raccolto ed educato da un botanico appassionato di orchidee, Edmond si rivela un prodigio non appena mette piede in un giardino. 1841. A dodici anni, vivace e furbo come pochi, Edmond fa una delle più straordinarie scoperte del mondo, trova un nuovo frutto, un nuovo aroma, il più buono, il più conosciuto, il più amato ancora nel XXI secolo!
Gaëlle Bélem
Gaëlle Bélem è nata sull’isola della Réunion. Nel 2020 ha pubblicato il suo primo romanzo, Un monstre est là, derrière la porte, Grand prix du roman métis e premio André Dubreuil – SGDL per il primo romanzo. Il frutto più raro è il suo secondo romanzo.