«Con la sua solita efficacia, il suo stile all’ennesima potenza, il suo umorismo aspro, Iain Levison riesce a trasformare questa spietata denuncia in un romanzo che ci rianima con la sua forza vitale e la sua capacità d’indignarsi».
Télérama
Jeffrey Sutton è un tassista di mezz’età, single, che coltiva progetti e spera di costruirsi un futuro migliore. In un tranquillo giorno di riposo, senza alcun preavviso, viene arrestato a casa sua e accusato di aver rapito (e probabilmente ucciso) una ragazzina di dodici anni. Le prove contro di lui sono poche e deboli, eppure questo non ferma la polizia, decisa a trovare un colpevole e pronta a ignorare altre piste. Rinchiuso in una cella del braccio della morte, attende il giorno del processo con la sola compagnia di un altro detenuto, un serial killer cinico e dall’umorismo tagliente. Assistito da un avvocato incompetente, il suo destino sembra ormai segnato.
Con sguardo distaccato e insieme ironico, Jeffrey descrive le assurdità della situazione in cui si trova mentre assiste impotente alla distruzione della sua immagine pubblica e della sua vita, un pezzo alla volta. Ossessionato dalla scoperta che la realtà non è affatto come i polizieschi che ha visto in tv, finisce nel tritacarne kafkiano degli abusi di potere, di un sistema giudiziario fallace e dell’accanimento dei media.
Iain Levison
Iain Levison è nato in Scozia nel 1963, ha vissuto a lungo negli Stati Uniti e attualmente risiede in Cina, dove insegna. Autore di numerosi romanzi di successo in Francia, nel 2008 ha vinto il Clarion Award per una serie di articoli pubblicati sulla rivista Philadelphia.