Fin dalle prime righe di La quasi luna riconosciamo la voce inconfondibile di Alice Sebold, impasto unico di crudezza e amore, il cui precedente romanzo Amabili resti ha sedotto e commosso milioni di lettori.
“Alla fin fine, ammazzare mia madre mi è venuto facile. La demenza, via via che scende, ha un modo tutto suo di rivelare la sostanza della persona che ne è affetta. La sostanza di mia madre era marcia come l’acqua stagnante in fondo a un vaso di fiori vecchi di settimane. Quando mio padre la conobbe era bellissima, e ancora capace d’amare quando divenni la loro figlia tardiva. Ma quando quel giorno alzò gli occhi a guardarmi, questo non contava più niente”.
Dopo aver ucciso sua madre - per pietà o per odio o per un estremo e aberrante tentativo di cercare l’amore mai trovato - Helen precipita in uno scenario totalmente inatteso, divisa tra fuga, pentimento, disperate richieste d’aiuto alle figlie e all’ex marito, necessità di capire il proprio gesto e di ripercorrere in poche ore le sequenze e i segreti di una vita. Un thriller esistenziale che mozza il fiato, ma anche una grandiosa ricostruzione della sinfonia di affetti e di tragedie che è la vita famigliare.
Alice Sebold
Di Alice Sebold le nostre edizioni hanno pubblicato Lucky, Amabili resti, da cui è stato tratto l’omonimo film di Peter Jackson, Premio Oscar nel 2004 per Il Signore degli Anelli, e La quasi luna.