Algeria, tra il 1992 e il 1995: il tenente Tedj Benlazar, madre francese e padre algerino, è un agente sul campo della DGSE, l’intelligence francese, di stanza in Algeria. Dai suoi contatti con il DRS, l’onnipotente intelligence militare algerina, Benlazar giunge a sospettare l’esistenza di campi di prigionia nel deserto, da cui i detenuti escono per lo più morti. E anche di strani incontri, orchestrati dal luciferino colonnello Bourbia, tra il DRS e un esponente minore dei gruppi islamisti armati. Perché l’Algeria, a trent’anni dalla fine della guerra d’indipendenza (1954-1962) che ha chiuso il capitolo del colonialismo francese, è stanca di un regime rivoluzionario che ha preso il potere e non lo ha più ceduto, in nome di ideali da tempo irranciditi. Le grandi proteste di piazza sfociano in un successo elettorale alle elezioni municipali dei nuovi partiti islamisti. Per non perdere il potere, militari e servizi segreti decidono di ricorrere alla forza per fermare chi vuol trasformare un paese laico e (fintamente) democratico in un emirato governato dalla Shari’a. Tra leggi speciali, arresti e deportazioni, gli islamisti cominciano a darsi alla clandestinità armata e si innesca la spirale terrorismo sempre più fanatico – repressione sempre più violenta.
Frédéric Paulin
Frédéric Paulin è nato nel 1972. Dopo la laurea in Scienze politiche ha lavorato come giornalista freelance e insegnante. È il fondatore di Le Clébard (à sa mémère), testata di satira pubblicata a Rennes. Autore di una decina di romanzi, ha pubblicato nel 2018 la Trilogia Benlazar, vincitrice del Grand prix de Littérature policière nel 2020, in cui narra l’ascesa del terrorismo islamista fino agli attentati di Parigi del novembre 2015 e di cui La guerra è un inganno fa parte. La Nuit tombée sur nos âmes (2021) affronta in chiave romanzata gli eventi drammatici del Summit del G8 di Genova nel 2001. Il 2024 vede l’uscita del primo volume della sua nuova trilogia, dedicata alla guerra in Libano: Nul ennemi comme un frère. Nel 2019 La guerra è un inganno ha vinto il Grand prix du roman noir del festival del film poliziesco di Beaune, il premio Le livre à Metz e il premio dei lettori del festival Quais du Polar. Nelle sue mani la Storia recente è materia prima su cui lavorare, così da far emergere verità talora nascoste o falsificate dalla versione ufficiale.