In un miracoloso equilibrio fra silenzio e parola, Mathias Enard ci offre qui un testo di potente intensità narrativa. E se, ieri come oggi, la guerra è la Storia in cammino, Disertare ci arma di immagini e congetture per decifrare le sue improbabili equazioni.
In un miracoloso equilibrio fra silenzio e parola, Mathias Enard ci offre qui un testo di potente intensità narrativa. E se, ieri come oggi, la guerra è la Storia in cammino, Disertare ci arma di immagini e congetture per decifrare le sue improbabili equazioni.
Bussola di Mathias Enard è un romanzo erudito e appassionante sui rapporti fra l’occidente e le civiltà orientali islamiche. Dalla Turchia, all’Iran, alla Siria.
Un affresco omerico in cui si mescolano carnefici e vittime, eroi e perfetti sconosciuti, deportati o vittime di genocidio, mercenari e testimoni, pittori e letterati, evangelisti e martiri...
Un affresco omerico in cui si mescolano carnefici e vittime, eroi e perfetti sconosciuti, deportati o vittime di genocidio, mercenari e testimoni, pittori e letterati, evangelisti e martiri...
I sapori, la persistenza e la metamorfosi della lingua costituiscono l’epicentro di una narrazione che rimescola i secoli in un romanzo fuori dalla norma, pieno di tinte forti e intriso di cultura popolare, ricco di memoria, fecondo di fraternità.
I sapori, la persistenza e la metamorfosi della lingua costituiscono l’epicentro di una narrazione che rimescola i secoli in un romanzo fuori dalla norma, pieno di tinte forti e intriso di cultura popolare, ricco di memoria, fecondo di fraternità.
Costantinopoli, 1506. Sempre in bilico tra invenzione e ricostruzione storica, questo romanzo dell’autore di Bussola (premio Goncourt 2015) è il racconto di un sogno: quello dell’incontro – possibile e mancato – fra Michelangelo e la magia dell’Oriente.
Costantinopoli, 1506. Sempre in bilico tra invenzione e ricostruzione storica, questo romanzo dell’autore di Bussola (premio Goncourt 2015) è il racconto di un sogno: quello dell’incontro – possibile e mancato – fra Michelangelo e la magia dell’Oriente.
Ultimo discorso alla Società proustiana di Barcellona accompagna vent’anni di scrittura romanzesca e disegna una sorta di autobiografia nomade dell’autore di Bussola, Premio Goncourt 2015.