La santa tenebra è forse l’unico libro sui Gulag sovietici che è impossibile leggere senza ridere. Di questo ringraziamo l’humour nero dell’autore e lo spirito caustico dei georgiani.
Un libro spassoso ma anche estremamente istruttivo sulla demenza del potere e sulla forza di resistenza dell’ironia e dell’umorismo.
Il libro è ispirato al periodo in cui l’autore è stato rinchiuso nel Gulag, uno degli ultimi condannati nella storia sovietica. «Sono stati gli anni migliori della mia vita», racconta con ironia ma anche con verità, perché aggiunge: «il KGB si è dato un gran daffare per riunire in un solo posto un gruppo di persone eccezionali». Ovviamente i prigionieri del Gulag furono, anche negli ultimi anni del regime sovietico “ammorbidito” dalla perestrojka, vittime della fame, delle celle d’isolamento, delle punizioni, ma ciononostante riuscirono a combattere l’assurdità del sistema di oppressione in mille modi. Organizzavano corsi di lingue antiche, inventavano macchine per diliscare il pesce (!), discutevano della possibilità o meno di costruire un comunismo “buono”, organizzavano gare gastronomiche in condizioni di estrema penuria alimentare… Tutte queste storie tragicomiche mettono in luce l’arbitrio e l’assurdità del potere dittatoriale sovietico.
Levan Berdzenišvili
Levan Berdzenišvili è nato nel 1953 a Batumi, in Georgia. Laureato in Filologia classica alla Statale di Tbilisi (1977), è stato uno dei quattro membri fondatori del Partito repubblicano della Georgia. Reduce da tre anni nel Gulag (1984-1987), nel 1990 consegue il dottorato con una tesi su Aristofane e si dedica all’insegnamento e alla militanza civile. Attivista politico, docente di storia della letteratura antica, traduttore di tutte le commedie di Aristofane e autore di diversi saggi, è stato direttore della Biblioteca nazionale di Tbilisi e deputato del parlamento georgiano.