Appassionato e struggente, con un’ambientazione che fa pensare alla Patagonia di Chatwin e un ritmo incalzante degli eventi degno del miglior noir.
«Si pensa naturalmente a William Faulkner leggendo le prime magnifiche pagine di Resta la polvere, gli stessi dialoghi asciutti, le stesse descrizioni mozzafiato
di un paesaggio brullo. Le sue storie, fredde come lame di coltello, possiedono una strana poesia».
M, magazine di Le Monde
Quando Rafael viene al mondo la fattoria è già un inferno: il padre se n’è da poco andato per sempre; i fratelli maggiori, i temibili gemelli Mauro e Joaquin, forti e prepotenti, odiano l’ultimo arrivato e lo maltrattano; l’altro fratello, Steban, è semiritardato, e la madre, rozza e avara, tiene insieme quella famiglia di disperati con tirannica autorità. Nella steppa patagonica battuta dal vento, tra sassi, polvere e cespugli riarsi, la vita scorre secondo i ritmi dell’allevamento, con le mandrie e le greggi da spostare a seconda delle stagioni, la tosatura della lana, gli accoppiamenti e le macellazioni, sempre in uno spietato clima di miseria, sangue e sudditanza gerarchica: la madre è il capo assoluto, sotto di lei i gemelli, sotto di loro Steban, detto lo scemo, e sotto tutti gli altri Rafael, detto il piccolo.
La tensione sale sino al precipitare degli eventi, una guerra combattuta dalla madre tiranna a colpi di astuzia e dai figli grandi a colpi di brutalità, con Rafael capro espiatorio di tutti e l’altro fratello Steban, sbigottito dalla nascita, che alterna la sua complicità con l’una o l’altra fazione.
«Sandrine Collette è diventata a pieno titolo uno dei grandi nomi del thriller francese».
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Sandrine Collette
Sandrine Collette vive nel Morvan. Tra i suoi numerosi romanzi ricordiamo Resta la polvere, Dopo l’onda, E sempre le Foreste, che ha vinto il Prix du Livre France Bleu PAGE dei librai 2020, il Grand Prix RTL Lire e il Prix de La Closerie des Lilas, e Eravamo lupi.