Estate 1939, l’Austria è già territorio tedesco. Mentre la Storia affila i coltelli, Otto J. Steiner trascorre i suoi giorni in un sanatorio di Salisburgo. Austriaco, ebreo, completamente solo, Otto ha un unico amore: la musica. La tubercolosi lo divora, la malattia lo umilia, le privazioni lo costringono ai margini del mondo. Un mondo dissonante per il suo orecchio da melomane, una mancanza di gusto imperdonabile per quest’anima libera, testimone privilegiata e involontaria di una certa visione dell’uomo ormai in disfacimento. Tutto sembra perduto, quando un evento inatteso porterà Otto a un passo dal cambiare i destini del secolo. E se l’unico da salvare fosse Mozart? Con umorismo raggelante, puntigliosa ferocia e una gravità non priva di malizia, Raphaël Jerusalmy firma un primo romanzo crudelmente sovversivo.
Raphaël Jerusalmy
Raphaël Jerusalmy, dopo essersi laureato alla École Normale Supérieure e alla Sorbona, ha fatto carriera nei servizi di intelligence militari israeliani. In seguito ha promosso iniziative di carattere educativo e umanitario. Oggi vende libri antichi a Tel Aviv. Nel 2013 le Edizioni E/O hanno pubblicato Salvare Mozart, nel 2014 I cacciatori di libri.