Amore e violenza, indissolubilmente legati, sono il tema di questi racconti di Joyce Carol Oates, scrittrice americana che nel 1970 ha ricevuto il National Book Award e che oggi è candidata al Premio Nobel. «Il sentimento amoroso» dice la Oates, «è probabilmente l’essenza di ciò per cui io scrivo»: amore crudele, spesso violento e distruttore, a volte demoniaco, «emozione eterna e insondabile» che non ammette esitazione e compromessi, amore che è sempre un’esperienza sconvolgente, un’esplosione, un’irruzione, un assalto che scuote lo spirito e il corpo. Un amore marchiato dalla nostra civiltà violenta e ipocrita, che Joyce Carol Oates esplora nelle sue parti più oscure e minacciose. La sua prosa procede senza tergiversazioni, elegante, precisa, attenta alle sfumature, con un ritmo incalzante che porta sempre a una conclusione capace di stupire il lettore o di costringerlo a uscire dalla routine, dalle solari, rassicuranti certezze, per guardare nella penombra dei desideri inquietanti.
«Nessuno conosce l’oscurità della nostra epoca, della nostra stessa natura, la prigione del nostro narcisismo, meglio di Joyce Carol Oates».
(The Washington Post)
Joyce Carol Oates
Nata a Lockport, nello stato di New York, nel 1938, Joyce Carol Oates è autrice di romanzi, raccolte di racconti e di poesie, lavori teatrali e saggi critici. Le sue opere sono tradotte in venti lingue. Vincitrice di un National Book Award, tra i libri pubblicati dalle nostre edizioni ricordiamo: Sulla boxe, Marya, Figli randagi, Notturno.