Al centro del romanzo troviamo Milo, un’anima davvero antica: ha già vissuto 9.995 volte e non ha nessuna intenzione di smettere. Anziché cercare di raggiungere la perfezione, il nirvana, che gli sembra una cosa piuttosto noiosa, egli preferisce infatti continuare a vivere una vita dopo l’altra rimanendo nel ciclo della reincarnazione, così da poter continuare la sua relazione con la Morte (o “Suzie”, come preferisce essere chiamata). Ciò che ancora Milo non sa è che le anime non sono eterne: si sta rapidamente avvicinando il momento in cui il suo ciclo si esaurirà e lui sarà cancellato per sempre se non raggiungerà la perfezione. Avrà solo altre cinque vite per provarci, e gli serviranno tutte per riuscire a salvare se stesso e, forse, l’intero genere umano.
Reincarnation Blues ci porta ovunque, dall’antica India a una colonia penale posta su una lontana galassia del futuro, con soste a Vienna, sul Sole e nell’Ohio. Vivendo ogni tipo di esistenza immaginabile, Milo avrà la possibilità di scoprire cosa renda perfetta una persona.
«Lo stile immaginifico di Poore riecheggia un eclettico miscuglio di scrittori: Terry Pratchett, Neil Gaiman, Samuel Delany, Kurt Vonnegut. Godibilissimo, Reincarnation Blues è un tour de force di fantasia e humour, nonché un vero e proprio inno alla vita».
(Booklist)
«Lo stile di Poore è dannatamente rock».
(Andrea Marcolongo – Tuttolibri/La Stampa)
Michael Poore
Michael Poore è un insegnante e vive nel nord-ovest dell’Indiana, negli Stati Uniti, con la moglie Janine e la figlia Jianna. I suoi racconti sono apparsi in varie antologie, ottenendo prestigiosi riconoscimenti (finalista al premio Sturgeon e al premio Pushcart, menzione nell’Year’s Best Science Fiction 2010). Parli del diavolo è il suo romanzo d’esordio, pubblicato negli Stati Uniti nel 2012, a cui è seguito Reincarnation Blues, già uscito in Italia per Edizioni E/O.