Speculare sul senso della vita vi opprime? Allora questo è il libro giusto per affrontare la cosa: introduce una metafisica tutta sua, ma è impastato di un'ironia, di una "levità intelligente" capace di far digerire anche le prospettive più inquietanti. Racconta la storia di Milo, un uomo che ha vissuto 9.995 esistenze e che… risulta un po’ recalcitrante a raggiungere la perfezione assoluta, fondendosi finalmente con il Tutto.
Anima antica che ha sperimentato tutte le epoche (dall’età della pietra fino a un futuro prossimo in cui l’umanità avrà colonizzato altre galassie) e tutte le incarnazioni possibili (è stato uomo, donna, albero, lumaca…), ha una storia d’amore impossibile, che corre sul filo dell’eternità. Riuscirà il nostro eroe a “schivare” il traguardo della perfezione spirituale e a coronare il suo sogno d’amore?
Le avventure di questo protagonista un po’ valoroso e un po’ pasticcione e la “leggerezza” stilistica non devono però ingannare, semmai rendono solo meno difficile esplorare i luoghi più oscuri: Milo attraversa epoche e situazioni in cui la brutalità umana imperversa e pare inarrestabile. Allora, da lettori, viene da domandarsi se è mai possibile fare la differenza, nella vita. E se quella differenza, alla fine, rappresenta davvero il nostro personale, vivissimo anelito verso l’immortalità.
Perché leggerlo: Per sorridere tra una pagina e l’altra, ritrovando l’eco di grandi autori come Neil Gaiman e Terry Pratchett. Per fare il tifo per un uomo che fa del suo meglio ma a volte sbaglia, a volte è superficiale, a volte è stupido, egoista o ingenuo o coraggioso in modo incredibile. Per fare una riflessione sull’esistenza, chiedendosi cosa di straordinario si può lasciare nel nostro tratto di cammino sulla terra.