Miguel Ángel Hernández Navarro (Murcia, 1977) è professore di Storia dell’Arte all’Università di Murcia. Scrittore e critico d’arte, collaborato regolarmente con riviste specializzate. Dal 2006 tiene il blog No(ha)lugar. È autore di saggi e testi di narrativa. Tentativo di fuga è stato semifinalista al XXX Premio Herralde de Novela. È in corso di traduzione in Francia (Éditions du Seuil), in Germania (Wagenbach) e in Portogallo (Bertrand Brasil).
I consigli da leggere di Tutto Esaurito su Radio 105! I miei piccoli dispiaceri di Miriam Toews, Ricette umorali (in principio era la pasta al tonno) di Isabella Pedicini e Tentativi di fuga di Miguel Àngel Hernàndez.
— Bookblister, 25 maggio 2015
Tentativi di fuga è un romanzo aperto, che pone una serie ossessiva di domande. Marcos è uno studente di Belle Arti quando diventa assistente di Jacobo Montes, artista impegnato politicamente, crudo ed estremo. Lavorare con lui significa entrare nel cuore dell'arte contemporanea...
— La Repubblica, 30 marzo 2015
L’arte è diventata “un’arma politica di prim’ordine” dice il protagonista di “Tentativi di fuga”, thriller filosofico di Miguel Ángel Hernández (e/o). Molte critiche che costui, forse alter ego dell’autore, rivolge al fantomatico artista sociale Jacobo Montes...
— Il Foglio, 28 febbraio 2015
Arriva un punto durante la lettura che ti sembra di avere in mano un trattato d’arte. Una pubblicazione scritta da un gran bravo professore che si prefigge lo scopo di farti capire di cosa parliamo quando parliamo d’arte. E sinceramente Miguel Ángel Hernández è riuscito...
— Senzaudio.it, 27 febbraio 2015
Marcos, giovane laureato in arte, diventa l'aiutante di un artista trasgressivo, JAcobo Montes, creatore di performance e installazioni repellenti. L'alienazione e il carattere visionario di Montes scaraventano l'aiutante in un profondo conflitto personale. Questa storia...
— Internazionale, 27 febbraio 2015
Jacobo Montes è un artista contemporaneo che vuole far riflettere sulle brutture del capitalismo, niente di nuovo. Di quelli che spopolano alla Biennale e tra i critici radical chic. Tuttavia è abbastanza inquietante. Prende degli immigrati e li paga per fargli sostenere...