Arriva un punto durante la lettura che ti sembra di avere in mano un trattato d’arte. Una pubblicazione scritta da un gran bravo professore che si prefigge lo scopo di farti capire di cosa parliamo quando parliamo d’arte. E sinceramente Miguel Ángel Hernández è riuscito a scardinare anche le poche certezze che avevo su una materia che mi è sempre stata ostica. Proprio quello che dovrebbe fare un professore degno di questo nome.Le duecentotrenta pagine di questo libro che per inciso volano, sono costellate di citazioni e discussioni tra i personaggi incentrate sul vero significato di arte e sulle conseguenze che l’arte può avere sulla vita del comune cittadino.
“Tentativi di fuga” di Miguel Ángel Hernández è un libro che mette in scena alcune delle tipiche inquietudini post adolescenziali aggravate dal fatto che il protagonista è palesemente asociale. La storia è quella di Marcos, studente d’arte all’università, Helena la sua professoressa e Montes, fantomatico artista contemporaneo dal linguaggio artistico molto aggressivo (e questo è un eufemismo).Da questi personaggi si sviluppa una sorta di triangolo solo parzialemente di natura sessuale. Quello che muove le relazioni tra i tre è in realtà la concezione che ognuno dei tre ha dell’opera artistica. Montes è convinto che non ci siano limiti se l’intenzione è quella di mostrare la sofferenza delle persone disagiate. Helena ne condivide le idee e Marcos, inizialmente circuito dai due inizia un percorso personale che lo porterà a svincolarsi dai “maestri” e crescere come persona. Fino a che punto ci si può spingere per restare nell’ambito dell’arte e non cadere nel crimine?
La scrittura di Miguel Ángel Hernández è diretta e non potrebbe essere altrimenti. Il tema principe deve essere trattato con estrema chiarezza. Le elocubrazioni mentali di Marcos sono quelle di un ragazzo che si sta formando un’idea e, come detto giusto alla fine del libro, c’è una sorta di affermazione del diritto di cambiare le proprie idee.
Il libro è costruito come se fosse un’insieme di scatole una dentro l’altra. Ciò permette di leggerlo a vari livelli. Come opera di narrativa, come saggio o come omaggio a Montes e alla sua arte. Sta al lettore decidere dove fermarsi con l’esplorazione delle scatole anche se l’autore ci da una chiave di lettura finale che in qualche modo mette tutto sotto una luce diversa che probabilmente non avevamo considerato.
E/O ha un catalogo talmente vasto e variegato che mi risulta difficile esplorarlo tutto. Ho sempre l’impressione di lasciarmi qualcosa alle spalle a cui invece avrei dovuto prestare attenzione. La speranza è che ogni tanto sia un libro a chiamarmi a sé, come in questo caso.
Miguel Ángel Hernández Navarro (Murcia, 1977) è professore di Storia dell’Arte all’Università di Murcia. Scrittore e critico d’arte, collaborato regolarmente con riviste specializzate. Dal 2006 tiene il blog Nolugar. È autore di saggi e testi di narrativa. Tentativi di fuga è stato semifinalista al XXX Premio Herralde de Novela. È in corso di traduzione in Francia (Éditions du Seuil), in Germania (Wagenbach) e in Portogallo (Bertrand Brasil).