Nel periodo che va dall’Estate dell’amore a San Francisco e l’offensiva Tet dei vietcong in Vietnam, i Beatles, Donovan, un paio di Beach Boys, Mia Farrow (allora signora Sinatra) e pochi altri “figli dei fiori” si riunirono in un ashram ai piedi dell’Himalaya per meditare con il guru Maharishi, che diffuse in Occidente la Meditazione Trascendentale. In quelle due settimane sulle rive del Gange entrarono in contatto due mondi e da lì prese il via la profonda trasformazione culturale dei nostri tempi. Fu un evento seguito nel mondo e salutato come il primo incontro tra la cultura pop occidentale e il misticismo orientale. Ma ciò che avvenne all’interno di questo santuario ben protetto è rimasto in parte e a lungo misterioso e oggetto di voci e speculazioni. I Beatles ad esempio dissero che scrissero lì alcune delle loro più importanti canzoni… eppure John Lennon ne uscì amareggiato. Centinaia di giornalisti assediarono per giorni il santuario, ma uno solo fu ammesso all’interno: Lewis Lapham, un giovane esponente del movimento del new journalism, autore di alcuni tra i reportage più memorabili sulla guerra del Vietnam e sulla rivolta giovanile. Ne nacque questo godibilissimo e illuminante racconto di cosa veramente successe in quei giorni, degli entusiasmi e delle incomprensioni dalle due parti, del confronto concreto tra due culture e due mondi che ancora oggi s’incrociano, si attraggono e si respingono.