Alla fine di una delle strade di Tor Bella Monaca c’è una scuola. Qui si incontrano le storie di una classe di studenti e studentesse di terza media inevitabilmente segnati dal luogo in cui sono nati, dall’ambiente che li circonda, dal contesto familiare in cui vivono. C’è molto da fare in una scuola come questa, tormentata da una percentuale alta di abbandono scolastico, con un livello di scolarizzazione sempre troppo basso, costretta a fare i conti con quanto accade fuori, per non lasciarlo entrare dentro. Il prof di italiano cerca di assolvere al suo ruolo seguendo non tanto le indicazioni nazionali o le circolari ministeriali, che si moltiplicano spesso inutilmente, ma attraverso ciò che può consentire di nutrire un rapporto con degli adolescenti portati dalla vita a diventare già grandi, e che in molte situazioni possono insegnargli più di quanto lui possa insegnare loro. Nel complesso, portare Dante a Tor Bella Monaca potrebbe rivelarsi una scelta azzardata, da qualche collega viene criticata, perché poco funzionale rispetto alle priorità da affrontare. Eppure funziona; Dante, con le sue infinite possibilità di temi, spunti e suggestioni, con la sua insuperata immaginazione e creatività, ancora una volta compie il miracolo di coinvolgere mondi apparentemente lontani, diversi ma non per questo irraggiungibili, permettendo allo stesso tempo di raccontare la storia della lingua e della letteratura italiana.
Emiliano Sbaraglia
Emiliano Sbaraglia insegna materie letterarie nella scuola pubblica italiana. Nel gruppo fondatore dell’Associazione di scrittori “Piccoli Maestri”, collabora alle pagine culturali di Collettiva.it. Tra i suoi libri La scuola siamo noi (2007), Il bambino della spiaggia (2009), La scuola è aperta a tutti? (2014), I sogni e gli spari (2017), Ideario Berlinguer (2024).