In alcuni saggi, lettere, interviste e discorsi, tra cui il celebre “Riflessioni sul punto cieco” tenuto nel 2007 al Congresso della Società psicoanalitica internazionale, Christa Wolf risponde all’esortazione socratica “Parla, così ti vediamo”, rompe il silenzio e si rende riconoscibile provando a creare, nel suo stile diretto e cristallino, “isole di ragione in un mondo insensatamente minacciato da se stesso”. Con straordinaria lucidità l’autrice esamina la profonda contraddizione in cui versa la società contemporanea, sempre più proiettata in una folle corsa al progresso, sempre più incapace di riconoscere la propria parte di responsabilità nei mali del mondo attuale, sempre più cieca davanti ai propri crimini. Persuasa, tuttavia, che l’utopia sia e resti una necessità vitale dell’essere umano, Christa Wolf circoscrive la mancanza di speranza grazie alla parola e alla scrittura autobiografica, forte della convinzione che il ricordo sia la materia stessa di cui si compone la nostra coscienza. E invita perciò a interpretare la crisi esistenziale e i conflitti come segnali e occasioni da cogliere, perché senza conflitto, senza qualcosa che metta l’essere umano profondamente in discussione non sarebbero possibili né la letteratura, né l’arte.
Christa Wolf
Christa Wolf (1929-2011) è la più nota scrittrice contemporanea di lingua tedesca. Tra le sue opere ricordiamo: Riflessioni su Christa T., Il cielo diviso, Cassandra, Premesse a Cassandra, Nessun luogo. Da nessuna parte, Sotto i tigli, Guasto, Recita estiva, Che cosa resta, Pini e sabbia del Brandeburgo, Trama d’infanzia, Nel cuore dell’Europa, Congedo dai fantasmi, Medea, L’altra Medea, In carne e ossa, Un giorno all’anno. 1960-2000, Con uno sguardo diverso, La città degli angeli, August, Parla, così ti vediamo, Epitaffio per i vivi, tutte pubblicate dalle nostre edizioni.