Parla, così ti vediamo
Autore: Orazio Paggi
Testata: Mangialibri
Data: 25 giugno 2015
Dare “espressione all’inesprimibile” è quello che ha cercato di fare Günter Grass nella sua autobiografia Sbucciando la cipolla, ovvero portare alla luce i sensi di colpa della Germania da sempre tenuti sotto silenzio. Ma non è stato ascoltato. Ha attratto di più il suo passato di Waffen-SS, di cui parla nel libro, perché fa più scandalo dell’imperdonabile mutismo tedesco sui crimini della seconda guerra mondiale… I discorsi possono fare da guida politica? No, se si basano sulla forza e sulla demagogia, ne è un esempio illuminante Hitler, profeta della parola violenta, persuasiva, irrazionale. Il discorso svolge una funzione critica solo se punta alla realtà, alle sue verità per quanto possano essere dolorose e scostanti… Ricordare è un problema tipicamente tedesco, al ricordo si preferisce la dimenticanza, o meglio il “punto cieco”, il non voler vedere la realtà. È così che vi sono stati Auschwitz, l’arcipelago Gulag, la pulizia etnica in Jugoslavia, l’attacco al World Trade Center di New York…
In questa raccolta di saggi, discorsi, interviste, Christa Wolf indaga uno dei temi che le sono più cari: la Germania. Il suo sguardo è molto critico nei confronti sia della RDT sia dello Stato tedesco riunificato. La parte orientale ha rappresentato la fine del sogno di realizzare un marxismo giusto e antinazista, soppiantato da un duro socialismo reale. Non è meglio quella occidentale: dietro la sua ricchezza, fatta di consumismo e di profitto, si è perso il senso dell’umano. Nonostante l’amarezza di fondo che pervade i diversi testi, il tono della scrittrice è pacato e rilassato. Se la Wolf ha visto morire le proprie speranze, non è mai venuta meno la sua fede nella lotta, identificata in una “letteratura che oppone resistenza”. Compito dello scrittore è di osservare la società con occhio realistico e razionale, anche se può essere un procedimento carico di sofferenza. Parla, così ti vediamo ci dà il ritratto di un’intellettuale scomoda che ti sbatte la verità in faccia. Il suo pensiero, a pochi anni di distanza dalla morte, può insegnare ancora tanto sulle contraddizioni della contemporaneità.
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