Eduardo Savarese, dopo Non passare per il sangue, torna con un altro romanzo conturbante e autentico: Le inutili vergogne. Benedetto, Nunziatina, zia Gilda, Padre Vittorio sono i personaggi forti della trama incalzante che li accerchia e li fa misurare con l'ossessione del sesso e del peccato, l'esaltazione dell'amore, i corpi di maschi, femmine e trans, la presenza incombente di Dio. Savarese scandaglia e declina le diversità dell'amore raccontando vite che apparentemente hanno fallito perché hanno perduto l'amore. Ma la possibilità di redenzione rimane quando alla durezza della vita si oppone un cuore capace di ardere e sciogliersi.
Eduardo Savarese
Eduardo Savarese è nato nel 1979. Magistrato e studioso di diritto internazionale, vive a Napoli. Ha pubblicato il racconto “Cicatrici” nella raccolta La città difficile (Ippogrifo 2006), “Ostie consacrate” nella raccolta Fughe e altri racconti (Giulio Perrone 2009), e “Il rumore dei tacchi” nella raccolta Un tappo nelle nuvole e altri racconti (amp 2007), con il quale è stato finalista al premio Arturo Loria 2007. Tiene corsi di scrittura creativa per diversamente abili presso l’associazione Onlus “A Ruota Libera”. Frutto della passione per l’opera e della ricerca identitaria è il saggio dedicato al travestitismo nell’opera lirica contenuto nella raccolta In scena en travesti. Viaggio nel mondo del travestitismo nell’arte (Croce 2009). Nel 2010 è stato finalista al premio Italo Calvino, segnalato dalla giuria con il romanzo L’amore assente, dalla cui rielaborazione è nato Non passare per il sangue (Edizioni E/O 2012). Per le nostre edizioni nel 2014 ha pubblicato anche Le inutili vergogne. Collabora con Il Foglio e Il Corriere del Mezzogiorno.