È accogliente lo spazio predisposto per l'incontro alla libreria Ubik di Parma, sembra il salotto di casa: si sta vicini all'autore così si sente meglio. Giungono appena gli echi della manifestazione contro la Lega Nor . Se si chiude la porta, si sente solo la voce di Eduardo Savarese che parla de Le Inutili vergogne. Non so se sia stato un caso o un voluto la presentazione del libro, per le tematiche trattate, coincide con la Giornata mondiale contro la transfobia. Lo scrittore partenopeo dialoga con Chiara Cacciani della «Gazzetta di Parma» e Luca Marola di Certi Diritti e nasce un'interessante conversazione incentrata su alcuni aspetti del libro, come l'origine del testo e del titolo. Un primo nucleo di questo romanzo si trova nella storia, Il rumore dei tacchi, scritta in fretta e furia per la Festa del racconto di Carpi del 2007. «Non si scrive di fretta e furia», ci raccomanda. Ma nasce soprattutto dalla necessità di scongiurare la pazzia. Lui, un magistrato, con la paura che questa professione lo privi degli spazi creativi. Pensieri funesti già presenti prima di diventare uno scrittore. Ad avvalorare questa tesi è un fatto di cronaca davvero avvenuto. Durante un'udienza un magistrato, senza alcun nesso con l'oggetto della disputa, urla: «I fagioli stanno bruciando!». Questo episodio confermava i suoi oscuri presagi.
Infine, ha inciso la ricerca di un personaggio molto meridionale e materico che aiutasse il protagonista principale, Benedetto, e inizialmente figurato in una matrona napoletana grassoccia. Quel personaggio è diventato poi zia Gilda con la sua cultura fortemente religiosa impregnata, però, di una fede molto personale.
Il titolo potrebbe dare la sensazione di un manifesto politico di coming out, dice Luca Marola. Eduardo precisa che è stato pensato da Colomba Rossi che, insieme a Massimo Carlotto, dirige la collana Sabot/AGE per Edizioni e/o. È un titolo di sintesi perché per la coscienza certi pudori non servono a nulla. La vergogna è la paura di un giudizio troppo grande, quello di Dio che corrisponde al giudizio del mondo. La vita è fatta di menzogne, gli esseri umani sono divisi tra apparire ed essere. Bisogna credere nella ricomposizione della reale natura dell'individuo anche attraverso nuove possibilità. Il titolo vuole indicare il passaggio dalle tenebre alla luce, alla libertà.
Le inutili vergogne è un romanzo stratificato di vicende e significati. L'architettura complessa intorno a personaggi bizzarri e numerosi, ai temi dell'omosessualità, del finto perbenismo, del rapporto con la religione affonda in una storia di identità sul corpo e sull'anima.
Le questioni sono delicate e Savarese smorza l'atmosfera assorta con qualche buffo aneddoto e battuta.
Il primo freddo, dopo qualche settimana di temperature miti, mi arrossa le mani e sono costretta infilarle nelle tasche del cappotto, ho dimenticato i guanti. Sulla strada di casa ripenso a questo bell'incontro che mi ha lasciato molta curiosità. Le inutili vergogne allunga la mia lista dei libri da leggere assolutamente.
http://littlemissbook.blogspot.it/2014/11/incontri-eduardo-savarese.html#more