Accolto da un’ovazione di consensi alla sua prima uscita italiana nel 1986, lo straordinario romanzo di Hrabal ha avuto numerose ristampe. È raro che un libro riesca come questo a esibire una tale gamma di registri, di storie, di aspirazioni. C’è un erotismo festoso; c’è un’assoluta passione per la vita, per le sue sorprese; c’è la voglia di denaro e di successo come ansia di riconoscimento; c’è la tristezza della vita come delusione e solitudine: c’è una festa di immagini e di poesia.
«...è una trascinante sarabanda che narra le rocambolesche vicende di un apprendista cameriere ossessionato dalla sua piccola statura – anatomica e finanziaria – in un mondo dove sono tutti alti e ricchi. Beh, è un libro che andrebbe diffuso nelle scuole, quale esemplare invito alla lettura. Perché è un’occasione più unica che rara per vedere all’opera uno scrittore assieme popolare e colto. Capace di rappresentare inestricabilmente legati, come effettivamente accade nella vita, l’alto e il basso, il comico e il tragico».
Franco Marcoaldi, La Repubblica
Bohumil Hrabal
Bohumil Hrabal (1914-1997) ha fatto cento mestieri: da preparatore di malto in una fabbrica di birra a imballatore di carta da macero. Come scrittore inizia con la poesia, influenzato dal surrealismo. Tra le sue numerose opere ricordiamo: Ho servito il re d’Inghilterra, La cittadina dove il tempo si è fermato, L’uragano di novembre, Un tenero barbaro, Paure totali, Sanguinose ballate e miracolose leggende, tutte pubblicate dalle nostre edizioni.