Elsa, quarantenne, madre del piccolo Tristan, divorziata da poco, lavora in un’agenzia di pompe funebri, dove ha il delicato ruolo di ricevere, ascoltare e consigliare i clienti, gente solitamente addolorata e smarrita se non addirittura affranta. Anche lei viene colpita dal lutto quando muore l’amato padre: è un dolore cocente, un colpo da cui non riesce a riprendersi, un’ossessione per liberarsi dalla quale non le resta altra scelta che ricorrere alle cure di uno psichiatra. Vincent, più o meno la stessa età, padre di due figlie, divorziato da poco, è uno scrittore di successo, un autore di bestseller che viene invitato in tutte le fiere e saloni del libro e ha migliaia di fan che restano in fila per ore pur di ottenere un autografo. Eppure non è felice. Dentro di lui c’è qualcosa di rotto, forse un trauma antico, un blocco che gli impedisce di amare, quindi di vivere, e per risolvere il quale non ha altra scelta che ricorrere alle cure di uno psichiatra. Nella sala d’attesa del dottor Chaumet avviene l’incontro, un incontro che per la verità sfiora la rissa. Non è un colpo di fulmine, è un’antipatia reciproca e immediata, ma è anche l’inizio di una riscoperta di se stessi e di un graduale abbandono del dolore che permetterà a entrambi di rinascere e trovare l’amore. Sì, è una storia decisamente romantica, ma fa anche morire dalle risate.
Virginie Grimaldi
Virginie Grimaldi è nata nel 1977 a Bordeaux, dove vive tuttora. Tradotti in più di venti lingue, i suoi romanzi sono popolati da personaggi coinvolgenti e scritti con una penna poetica e sensibile. Le sue storie, buffe e commoventi, trovano un’eco nella vita di ognuno. È l’autrice francese più letta nel 2019, 2020 e 2021 (classifica Le Figaro littéraire/GFK) e vincitrice del Livre favori des Français (France Télévisions) nel 2022. Nel 2023 le Edizioni E/O hanno pubblicato Una vita bella e nel 2024 Quel che resta.