Nel secondo dopoguerra il sindacato ha contribuito a migliorare le condizioni dei lavoratori e della società, ma oggi le cose stanno cambiando. Progressivamente relegato dai governi a un ruolo corporativo e subalterno, il sindacato rischia di essere sempre più marginale e ininfluente, nonostante più di 16 milioni di italiani siano iscritti ad una delle tante organizzazioni sindacali esistenti. Il lavoro sempre più precario e parcellizzato mette in discussione il ruolo di rappresentanza del sindacato, mentre la trasformazione burocratica rischia di trasformare il sindacato in un ente sempre più autoreferenziale, che invece di stare sui posti di lavoro e sulla strada coltiva la propria autosufficienza in un ruolo “semi-pubblico” e consociativo. Il libro analizza queste dinamiche e propone una chiave di lettura di un sindacato diverso, che stando “sulla strada” riscopra il radicamento sociale e le sue tradizioni mutualistiche e cooperative.
Giulio Marcon
Giulio Marcon, portavoce della campagna Sbilanciamoci! è stato responsabile di diverse organizzazioni sociali e reti associative: il Servizio civile internazionale, l’Associazione per la pace, Lunaria, il Consorzio italiano di solidarietà. È stato deputato nella XVII legislatura e ha insegnato politiche sociali e terzo settore nelle Università di Urbino e della Calabria. È delegato sindacale CGIL nella Rsa di Banca Etica. Autore di diversi saggi, tra cui: Se la classe inferiore sapesse. Ricchi e ricchezza in Italia, (People 2023), Il giovane Marx (Jaca Book, 2022), Morire per un libro. Una storia proletaria, Stampa alternativa (2019), La sinistra che verrà. Parole chiave per cambiare (con G. Battiston, minimum fax 2018), Enrico Berlinguer. L’austerità giusta (Jaca Book 2014), Sbilanciamo l’economia (con M. Pianta, Laterza 2013), Come fare politica senza entrare in un partito (Feltrinelli 2006), Le ambiguità degli aiuti umanitari (Feltrinelli 2005), Il paese nascosto (con M. Nonno, Edizioni E/O, 1994).