«Canek Sánchez Guevara è stato uno scrittore brillante e appassionato. Questo indimenticabile racconto postumo è un rifiuto viscerale del patrimonio politico che gli toccò in quanto nipote del Che, e anche un grido d’aiuto personale».
Jon Lee Anderson (autore di Che Guevara: A Revolutionary Life, 1997)
Figlio della figlia maggiore di Che Guevara, Canek Sánchez Guevara ha scritto di sé: «Sono un vagabondo di professione, osservatore internazionale, antropologo urbano, filosofo da supermercato, cronista di ciò che è privo d’interesse, scrittore di nulla di concreto».
Riguardo alla presenza del Che nella sua vita disse: «Ammiro il suo internazionalismo e il suo spirito d’avventura, di cui senza dubbio mi sono nutrito anch'io. Il Che è morto come è vissuto… lottando per quello che credeva giusto e con i metodi che riteneva giusti».
Canek si definiva «anarchico, libertario, liberale ultraradicale, democratico underground, comunista-individualista, ego-socialista. Insomma, qualsiasi cosa che non mi sia imposta e che io non possa imporre agli altri… Sono di “sinistra” se questo significa anzitutto mettere in discussione con fierezza le incoerenze e le assurdità della sinistra stessa… E i suoi eccessi, chiaro. Sfortunatamente, non sembra che questa pratica sia gradita alle sinistre».
Il disco rotto. 33 rivoluzioni è il romanzo inedito che Canek cominciò a scrivere in Francia nel 2007 e terminò in Messico nel 2014. Il libro è pubblicato contemporaneamente in Europa, Sud America, Asia e Nord America.
Il protagonista del Disco rotto. 33 rivoluzioni è un cubano nero, figlio di una coppia che aveva aderito entusiasticamente alla rivoluzione. Separato dalla moglie, si consola come può con una russa vicina di casa e scopre il piacere della lettura, che poco a poco lo aiuta ad aprire gli occhi e a misurare la distanza fra gli slogan del partito e la realtà che lo circonda. La grigia routine dell’ufficio, le lamentele della gente per tutti i piccoli e grandi problemi della vita quotidiana, i suoi stessi pensieri gli appaiono come un disco rotto che ripete in continuazione le stesse cose. Fa incubi kafkiani in cui viene arrestato e processato per colpe che ignora, e assiste alla partenza di gruppi di giovani su zattere improvvisate e a manifestazioni spontanee di dissenso che immortala con la sua macchina fotografica. Finché un giorno prende la parola in un’assemblea per dichiarare che non è disposto a fare la spia, e iniziano i suoi guai.
Canek Sánchez Guevara
Canek Sánchez Guevara, nipote di Che Guevara, ha lasciato Cuba nel 1996 per trasferirsi in Messico. Ha lavorato per i più importanti quotidiani messicani tenendo anche una rubrica settimanale su Milenio Diario intitolata “Diario sin motocicleta”. È morto a gennaio 2015 all’età di trentanove anni.