Viviamo una stagione dominata dai soldi, dal profitto, dalla concentrazione di patrimoni nelle mani di una nuova oligarchia di miliardari che orienta e decide i consumi, condiziona la politica, influenza le nostre vite. La lezione della pandemia, con le sue drammatiche crisi sanitarie, umanitarie, sociali, è stata velocemente dimenticata e l’impegno globale per definire un nuovo paradigma di crescita equa e giusta, di redistribuzione solidale della ricchezza, si è infranto sul sacro principio del profitto. Big Tech, armi, banche realizzano oggi utili impensabili, gonfiano le rendite Finanziarie, creano ricchezze scandalose. Le guerre, l’inflazione, le crisi energetiche diventano opportunità di arricchimento in un sistema di disuguaglianze sempre più ampie. In Italia vecchie e nuove povertà colpiscono anche chi ha un lavoro, un reddito, un titolo di studio. Un’emergenza che influenza le condizioni di vita delle persone e si insinua pericolosamente nei gangli vitali delle istituzioni, della democrazia, della vita civile. Mentre la sinistra “bon ton” e i sindacati sono colpiti da una paralizzante afasia, solo la faticosa elaborazione di un pensiero radicale e un’azione politica e sociale, pur minoritaria ma coerente, possono aprire un percorso di cambiamento.
Rinaldo Gianola
Rinaldo Gianola (1956), giornalista, vive e lavora a Milano.