Agli occhi della piccola Tutu – cinque anni – la guerra civile in Liberia appare come una favola. Per tre settimane la bambina fugge e si nasconde dai ribelli (i draghi), assieme alla nonna, due sorelle e il padre (il “Gigante” che la protegge). I cadaveri lungo la strada sono persone “che dormono”, le fa credere il padre aiutandola così a superare l’orrore. Le donne del titolo sono la mamma e una giovane miliziana ribelle, che faranno l’impossibile per cercare di salvare Tutu e la sua famiglia. Così un’atroce storia di guerra si trasforma in una favola dove convivono mostri ed eroi, cattivi e fate buone.
Questo libro ha avuto un grande successo negli Stati Uniti, dove è stato incluso tra i migliori libri del 2020 dal New York Times, da Time Magazine e da Publishers Weekly.
Il fascino della scrittura di Wayétu Moore sta nell’intreccio tra il crudo realismo con cui vengono narrate le guerre africane e la fantasia e lo sguardo ingenuo della bambina protagonista che racconta i drammatici eventi.
La piccola Tutu sente uscire dalle nuvole la voce della mamma assente da anni, pensa che sia una di quelle voci delle persone morte che – le ha spiegato la nonna – vivono nelle nuvole e da lì ci parlano. In realtà la mamma non è morta. Vive e studia a New York con una borsa alla Columbia University. Ogni domenica telefona e le manda le videocassette di Tutti insieme appassionatamente e Il mago di Oz, dove la bambina vede per la prima volta delle persone bianche. «Perché sono così?» chiede al padre, «sembrano malati». Un giorno però scoppia la guerra civile e Wayétu è costretta a fuggire con la famiglia e a nascondersi nei boschi. Le strade sono coperte di cadaveri. «Cosa fanno per terra?» chiede la bambina. «Dormono» risponde il padre, che lei immagina come un Gigante buono, capace di difenderli da ogni violenza. Soprattutto dai “Draghi”, che sono in realtà i ribelli che li inseguono per ucciderli. La fuga attraverso la guerra feroce, il pericoloso tentativo di attraversare la frontiera con l’aiuto della madre e di una giovane ribelle, l’arrivo negli Stati Uniti, l’esperienza difficile dell’integrazione in Texas sono narrati come una fiaba che aiuta il lettore a superare l’orrore e a disegnare un senso, e quindi una speranza, nel mezzo dell’assurdo.
Wayétu Moore
Wayétu Moore è nata nel 1985 in Liberia e si è trasferita da bambina negli Stati Uniti insieme alla famiglia per via della guerra civile. Il suo romanzo d’esordio, She Would Be King, è stato selezionato come uno dei migliori libri del 2018 da Publishers Weekly, Booklist, Entertainment Weekly e BuzzFeed. Nel 2019 ha vinto una Lannan Literary Fellowship. I draghi, il gigante, le donne è stato selezionato nel 2020 come New York Times Notable Book, Time Magazine 10 Best Nonfiction Books e Publishers Weekly Top 5 Nonfiction Books. Alcuni suoi racconti sono apparsi sul New York Times e su riviste come Paris Review, Guernica e The Atlantic. Nel 2011 ha fondato le casa editrice e organizzazione non-profit One Moore Book che pubblica e distribuisce libri per bambini che vivono in paesi poco rappresentati nella letteratura.