Vincitore del premio Inge Feltrinelli 2023 un romanzo che racconta le atrocità della guerra in chiave fiabesca, con lo sguardo di una bambina che vede la realtà divisa tra mostri da una parte, fate buone ed eroi dall'altra, finché non diventa grande.
I pensieri della piccola protagonista di I draghi, il gigante, le donne sono semplici e concreti.
La realtà è come la vede, come la sente, come le viene detto che è.
Ha una cieca fiducia negli adulti e nelle loro parole, i saggi giganti che tutto sanno, gli unici in grado di guidarla nel giorno e di proteggerla nella notte.
Questi saggi giganti, con le loro parole, proteggono la sua infantile innocenza.
E così, sbattendo semplicemente le palpebre, degli spari possono diventare colpi di tamburo, una fuga può diventare una gara, la morte può trasformarsi in sonno. Sono giochi infantili, a cui noi, lettori adulti, possiamo giocare solo se ancora abbiamo addosso quella pura ingenuità di cui lo scorrere del tempo è solito privarci. Perché la bambina, con i suoi occhi di bambina, non può vedere le sfumature astratte di un’azione, né il percorso che la mente dell’adulto ha compiuto.
Si fida, non lo sa che può essere una bugia.
(...)
La storia raccontata da Wayétu Moore - nata nel 1985 in Liberia e trasferitasi a causa della guerra civile negli Stati Uniti insieme alla famiglia - è la sua.
Lo fa per due volte, entrambe con una delicatezza e un calore ineguagliabili.
Al suo canto di bambina e adulta unisce quello di chi adulta è sempre stata: sua madre; quella madre che nelle prime pagine non c’era, ma che il colore della pelle lo ha cambiato molto prima di lei.
E cerca di sopravvivere, di curare le proprie ferite, di dare un senso a quelle storie che le sono sempre state raccontate, narrandole lei stessa.
I draghi, il gigante, le donne è il racconto di una storia che ha bisogno di prendersi lo spazio per mettersi in ordine.
È la crescita di una bambina che diventa donna. È realismo magico, realismo mimetico, memoir. È fuga e ritorno.
È trent’anni di diaspora liberiana. È la ricerca di casa. È la guerra, vista con gli occhi di una donna.
È la guerra, vista con gli occhi di una bambina.