Sullo sfondo di questo romanzo c’è un Iran volutamente dimenticato dalla protagonista. Che torna a farsi avanti prepotentemente per metterla di fronte ai fatti insoluti della sua vita. Il rapporto con il suo paese di origine, i suoi genitori, la lotta contro il regime portata avanti da suo padre, la poesia. Il suo nome. Kimiâ, che in greco significa chimica, intesa come fusione è la fusione di due elementi, di due esseri. Disorientale è un manifesto a ciò che accade quando per integrarsi, bisogna essere consapevoli della propria “disintegrazione”.