Login
Facebook
Twitter
Instagram
Newsletter

Fabrizia Ramondino, La vita come passione politica

Autore: Alessio Forgione
Testata: Corriere del Mezzogiorno
Data: 6 settembre 2023

(...) Modi per sopravvivere è attraversato da un pessimismo crescente. «Se l'umanità nell'odio verso se stessa ha raggiunto livelli tali da non sopportare più la vita su questo pianeta, ebbene perisca, ma non minacci con il suo odio anche la vita delle bestie e delle piante innocenti»; «un mondo virtuale quasi sempre mediatico, in cui il culto della bellezza dei corpi umani, della igiene ossessiva dietetica e medica, della pulizia etnica, tende a esorcizzare la sofferenza, la malattia, la morte, il contagio con il vicino». Modi per sopravvivere testimonia che i problemi di ieri, così irrilevanti per una piccola fetta della popolazione, sono ancora tra noi, sani e forti, e non si rivolveranno da soli. Anzi, questo mondo sempre più violento non è frutto di errori di calcolo, ma il risultato atteso. E leggere Fabrizia Ramondino ha certamente un valore letterario e questo non è mai disgiunto dal lavorio applicato all'esistenza. Personalmente, Modi per sopravvivere m'insegna ancora una volta che i libri devono essere soprattutto utili e che non li compongono le parole, ma la passione. In Modi per sopravvivere ho letto la passione di Fabrizia Ramondino per la vita e quella di Mirella Armiero per Fabrizia Ramondino; ch'è pur sempre una passione per l'esistenza. E come il panico, che passa dall'uno all'altro, anche la passione è contagiosa. Di mio, ho letto Fabrizia Ramondino e la rileggo perché sono anni che Mirella Armiero archivia, analizza, sceglie e per parlare con Mirella Armiero devi necessariamente parlare anche di Fabrizia Ramondino. A me già piaceva, ma vederne ora il risultato, la bontà del lavoro, e addizionate alla bellezza in sé di Modi per sopravvivere , è un qualcosa che mi emoziona molto. Forse, mi dico, panico e passione sono contagiosi perché entrambi sinceri. Fabrizia Ramondino scrive: «Appena arrivata all'età della ragione sono diventata una socialista anarchica pragmatica, la mia tesi di laurea su P.J. Proudhon uscì su "Volontà" nel 1965, la rivista fondata da Giovanna Berneri, vedova di Camillo, ucciso dagli stalinisti durante la guerra di Spagna. E tale sono rimasta occupandomi per quanto potevo in prima persona di bambini, analfabeti, disoccupati, operai in lotta contro la dismissione delle fabbriche, donne che chiedevano lavoro, asili, anticoncezionali e - a volte - solo il pane; battendomi contro i politici di destra o sinistra che fossero».