Austria, 1938, i nazisti hanno occupato Vienna, l’Europa è sempre più vicina al baratro del secondo conflitto mondiale. Gli austriaci subiscono l’invasione con un misto di cecità e impotenza ma Franzi non è come gli altri e decide di abbandonare la città. La ragione non è la sua etnia o la sua religione, non è ebrea né appartenente ad alcuna minoranza. Solo non riesce a sopportare l’idea di assistere all’ascesa di Hitler. Si fa dunque trasferire a Parigi, in un ufficio di corrispondenza della casa di produzione cinematografica per cui lavora. In Francia tutto appare diverso: la gente è libera, nessuno teme che il proprio vicino di casa lo denunci, i cartelloni dei teatri sono ricchi di spettacoli, i bistrot traboccano di gente. Lì conosce un affascinante giornalista, Pierre, e anche se un sordido ricatto minaccia la loro unione, presto se ne innamora. Franzi è felice, ma sulla coscienza le grava il peso della sua scelta: è da codardi abbandonare il proprio paese nel momento del bisogno? Ma cosa avrebbe potuto fare da sola? Perché nessun austriaco ha mosso un dito per opporsi a Hitler? La guerra spazza via interrogativi, sogni e speranze. Pierre è costretto a partire per il fronte mentre la Francia cade sotto il giogo del Reich. È allora che Franzi vede nei francesi la stessa cecità che era stata degli austriaci, lo stesso desiderio di far finta che nulla stia succedendo. Ma questa volta Franzi non scapperà.
Ernst Lothar
Ernst Lothar Müller (Brno 1890-Vienna 1974) è stato uno scrittore, regista e critico teatrale, grande interprete dello spirito austriaco. Nel 1938, a causa delle persecuzioni del regime nazista per le sue origini ebraiche, emigrò negli Stati Uniti dedicandosi all’insegnamento universitario. Dopo la caduta del Reich tornò a Vienna e continuò a scrivere. Fra i suoi romanzi ricordiamo La melodia di Vienna e Sotto un sole diverso.