Siamo nell’India britannica, nel pieno della rivolta dei Sepoy del 1857. Ash è solo un bambino quando perde entrambi i genitori, lei indiana e lui inglese. Sarà la sua balia hindu a salvarlo. Per un caso fortunoso il piccolo Ash salva la vita al giovanissimo Marajà ed entra al suo servizio, fra intrighi di palazzo e peripezie di ogni genere. Fino a quando, ad appena dodici anni, sarà costretto a fuggire per sottrarsi a una fine orrenda.
In qualità di ufficiale delle Guide, un corpo scelto dell’esercito britannico, cercherà di difendere la sua terra tanto dai soprusi dei suoi fratelli inglesi quanto dalla violenza di quelli indiani, sempre in cerca di se stesso, lacerato fra le sue due identità. Fra intrighi, tempeste di sabbia, assedi e inseguimenti nella giungla, dovrà superare culture e religioni per incontrare l’amore e segnare la storia dell’India.
Ispirato a una storia vera, Padiglioni lontani non è solo un romanzo appassionante, ma è anche un incredibile affresco dell’enorme complessità dell’India con tutte le sue tradizioni, storie, leggende e religioni. Nessun altro romanzo ha saputo raccontare l’India con tanta forza nell’immaginario occidentale.
M. M. Kaye
M.M. Kaye nasce in India, a Shimla, nel 1908, in una famiglia con stretti legami con l’apparato militare britannico (ne fecero parte il nonno, il padre, suo fratello e infine suo marito). Dopo l’indipendenza indiana segue il marito in giro per il mondo nei suoi spostamenti per ragioni di servizio. Pubblicato nel 1978, Padiglioni lontani è stato un caso editoriale senza precedenti. Autrice di più di quindici opere fra romanzi e memorie, dopo la morte, avvenuta in Inghilterra nel 2004, le sue ceneri sono state disperse nel lago Pichola, nei pressi di Udaipur, in India.