In un piccolo villaggio della campagna egiziana Sakina, Zaghlul e i loro due figli lottano come possono contro la fame. Quando in casa non c’è più niente da mangiare, Sakina fa il giro delle vicine per chiedere in prestito un po’ di pane che restituisce appena può. Il suo sogno è quello di farsi assumere come domestica nella casa grande.
Zaghlul lavora due giorni sì e dieci no, ma la sua passione sono i funerali e le animate discussioni degli studenti universitari che tornano al paese per le vacanze. Un giorno si mette a filosofare con lo sheikh Radwan che lo prende a calci, scandalizzato per i suoi discorsi blasfemi sulla volontà divina. Poi lavora per due mesi dal ricco e obeso hagg ‘Abd el-Rahim, che gli confessa la sua solitudine e i suoi problemi familiari. Zaher, il figlio più grande, aiuta il fornaio e riesce a portare a casa le rimanenze di pane invenduto, mentre un suo amico ricco gli passa, di nascosto, cose buone da mangiare. La sorte dell’intera famiglia cambierà quando tutti i suoi componenti si trasferiranno nella casa grande per assistere il ricco proprietario, ma alla morte di questi tutto tornerà come prima.
Nonostante l’emarginazione sociale e le condizioni di estrema povertà, i protagonisti vivono una vita piena di dignità. L’autore descrive magistralmente l’ambiente rurale non solo dei diseredati, ma anche dei benestanti, in una narrazione cruda, stringata, ricca d’ironia.
Muhammad Al-Busati
Muhammad al-Busati (1937-2012) nasce a Gamaliyya sul delta del Nilo. Pubblica la sua prima raccolta di racconti nel 1968 quando entra a far parte del gruppo “Gallery 68”. Molti dei suoi romanzi sono stati tradotti in inglese, francese, spagnolo e italiano. Tra i suoi romanzi più acclamati ricordiamo: Case dietro gli alberi, Altre notti (entrambi tradotti in italiano) e Il clamore del lago. Lo scrittore ha vinto il premio Owais nel 2001 e il Sawiris nel 2008. Poco prima di morire è stato premiato con The State Appreciation Award in Literature. Fame, tradotto in inglese e francese, è stato selezionato nella short list all’Arabic Booker Prize del 2009.