Quante libertà personali siamo disposti a sacrificare in nome di una presunta sicurezza collettiva?
Una ruota panoramica arrugginita sorveglia la metropoli assediata dall’immondizia e da un sole implacabile e malato.
Una squadra segreta della polizia usa l’ipnosi per estrarre dalle menti di ignari cittadini informazioni che loro stessi non sanno di possedere. A loro non interessa ciò che sai, ma ciò che contieni.
Un commissario cinico è al comando della squadra. Ha come unica compagnia due serpenti chiusi in un terrario, memento del tormentato rapporto con il fratello gemello. Un terribile omicidio nasconde insidie in grado di mettere a repentaglio la sopravvivenza della squadra, e molto di più.
Luca Poldelmengo, vincitore del Premio Crovi opera prima e finalista al premio Scerbanenco 2012, torna con un noir cupo e teso su un tema di scottante attualità: quante libertà personali siamo disposti a sacrificare in nome di una presunta sicurezza collettiva?
Hanno scritto di lui:
«L’autore è bravissimo a contrapporre la pochezza dei maschi alla fierezza delle donne in una Roma bigia e convulsa», Giovanni Pacchiano, Gioia.
«L’uomo nero è molto vicino ai romanzi di Scerbanenco o De Cataldo: un accostamento sinonimo di garanzia», Andrea Bressa, panorama.it.