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La carbonara di Luca Poldelmengo

Testata: Angiecafiero.it
Data: 26 giugno 2015

Stavolta stravolgo la mia intervista e parto dalla ricetta, su gentile concessione di Luca Poldelmengo, la sua esclusiva carbonara, che per sua ammissione sa che non è la ricetta tradizionale, in quanto ci va il guanciale, ma almeno fa la sua “ammissione di colpa”
Pasta alla carbonara:
Fare rosolare la pancetta affumicata in un tegamino con poco olio (so che la ricetta originale prevederebbe il guanciale, ma io la faccio così), aggiungere durante la cottura una spolverata di pepe.
Prendere un uovo(uno ogni due persone) e sbatterlo in una scodella, amalgamarlo con un poco di pecorino e ancora con del pepe.
Scolare la pasta, RIGOROSAMENTE RIGATONI, e immediatamente amalgamarla tanto con l’uovo quanto col soffritto.
Servire e spolverare col pecorino a piacere.


Luca Poldelmengo

Dunque Luca Poldelmengo è un romano de Roma, nasce nella capitale, il 3 febbraio del 1973, scrittore-sceneggiatore esordisce nel cinema firmando soggetto e sceneggiatura del film Cemento armato prodotto da Rai Cinema.
Nel 2009 esce per Kowalski il suo primo romanzo Odia il prossimo tuo con il quale si aggiudica il premio Crovi come migliore opera prima.
Nel 2012 pubblica il suo secondo romanzo L’uomo nero, per le Edizioni Piemme, nella collana Linea Rossa.
I diritti di entrambi i libri vengono acquistati per la Francia dall’editore Payot & Rivages.
Nel 2014 pubblica per le Edizioni E/O il romanzo Nel posto sbagliato, numero 14 della collezione Sabotage diretta da Colomba Rossi e Massimo Carlotto.
Ulteriori informazioni su di lui sul sito e sul suo profilo Facebook

Angie: – Quanto conta una buona alimentazione per il tuo lavoro?
Luca: – Una buona alimentazione è alla base di qualsiasi attività umana

Angie: – Nel lavoro che svolgi ti sei mai ispirata/o a qualcosa di gastronomico?
Luca: – Non in maniera smaccata, ci sono già troppi commissari Gourmet

Angie: – Cosa significa per te mangiar bene
Luca: – Qualità e varietà delle materie prime

Angie: – Le tue esperienze lavorative?
Luca: – Sono scrittore e sceneggiatore, o come amo dire io invento storie, è la cosa che so fare meglio.

Angie: – Ti piace invitare amici a cena o a pranzo, o sei più spesso invitato??
Luca: – Invito volentieri, mia moglie è un’ottima cuoca.

Angie: – Sei mai stata/o a dieta?
Luca: – Sì, quando combattevo (kickboxing) per mantenere il peso

Angie: – Meglio carne o pesce?
Luca: – Pesce

Angie: – Se fossi un dolce, quale saresti?

Tipico cannolo palermitano
Tipico cannolo palermitano

Luca: – Cannolo siciliano

Angie: – Se fossi un ingrediente?
Luca: – Olio di oliva

Angie: – un frutto
Luca: – Papaia

Angie: – Vino, ed in quale ti identifichi caratterialmente??
Luca: – Un nobile di Montepulciano

Angie: – Un liquore
Luca: – Una grappa, senza dubbio

Angie: – Il tuo punto debole
Luca: – L’emotività

Angie: – Nel tuo frigo che cosa non manca mai, e nella dispensa?



Luca: – In frigo una buona birra artigianale. In dispensa la pasta

Angie: – L’aspetto che più ti attira del fare da mangiare e se c’è un piatto che ti piace cucinare di più in assoluto?
Luca: – Non sono un cuoco ma faccio un’ottima pasta alla carbonara

Angie: – E quello che ti piace mangiare?
Luca: – Sono per i piatti semplici, la differenza per me la fanno le materie prime

Angie: – Come ti definiresti a tavola?
Luca: – Una buona forchetta

Angie: – La colazione ideale e quella che invece normalmente fai
Luca: – L’ideale sarebbe con frutta fresca e un buon caffè, ma di solito cado in cappuccino e cornetto

Angie: – Di cosa sei più goloso? e cosa proprio non ti piace?
Luca: – In generale sono più per il salato, non amo alcune verdure cotte

Angie: – Che ne pensi dei prodotti surgelati, che dimezzano il tempo in cucina?
Luca: – Non li usiamo a casa, al massimo surgeliamo qualcosa noi per conservarla.

Angie: – La cucina e’ fatta anche di profumi, essenze, odori, ne hai uno preferito ed uno che non ti piace proprio?
Luca: – Non amo l’odore del cavolfiore quando lo si mette a bollire, l’odore di alcuni formaggi è… sinestetico.

Angie: – Il condimento della tua insalata: limone, aceto o…?



Luca: – Olio d’oliva tutta la vita

Angie: – Non puoi vivere senza…
Luca: – Un buon bicchiere di vino o una buona birra ai pasti

Angie: – Dici parolacce?
Luca: – Parecchie

Angie: – La parola che dici piu’ spesso?
Luca: – Non lo so, bisognerebbe chiederlo a chi mi ascolta…

Angie: – Esiste un legame tra cucina e sensualità? Che cosa secondo te conta di più nel sedurre una donna? Una buona cena, o anche il saper cucinare?
Luca: – Assolutamente sì, il cibo e il sesso sono territori affini. La convivialità di un pasto, da preparare o semplicemente da consumare insieme è l’ideale presupposto per proseguire altrove.

Angie: – Una “fantasia erotico gastronomica”?
Luca: – Avrebbe a che fare con il formaggio di cui sopra, con i suoi odori

Angie: – Hai mai conquistato qualcuno cucinando??
Luca: – Mi appello al terzo emendamento

Angie: – La verve letteraria, lo stimolo per incominciare a raccontare, avviene a pancia piena o a digiuno?
Luca: – Io vado facilmente in calo di zuccheri… Non sono produttivo a digiuno.

Angie: – Hai qualche episodio legato al cibo da raccontare? O una cosa carina e particolare che ti è successa?
Luca: – Sto collaborando con un gruppo di lavoro per la sceneggiatura con il quale è nata una singolare affinità gastronomica, al quale ciascuno concorre come può. Abbiamo uno chef che ci comunica il giorno prima della riunione cosa ci cucinerà per pranzo e in base al menù dei colleghi abbinano il dolce e io il vino. E’ uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo.

Angie: – Vai spesso a pranzo/cena fuori, se si’ che tipo di locale prediligi?
Luca: – Ci sono due tre ristoranti a Roma in cui mi piace andare, a seconda di quello che voglio mangiare.

Angie: – Che fai dopo cena?
Luca: – Spesso cena fuori e poi cinema, è la tipica serata senza bambini che ci concediamo di tanto in tanto io e mia moglie.

Angie: – L’ultimo libro che hai letto?
Luca: – A parte un paio di inediti che non posso citare ti dico quello che ho appena finito Le inutili vergogne di Eduardo Savarese.

Angie: – Hobby?
Luca: – Sport: calcio, corsa, kick boxing. In realtà ho pochissimo tempo e quindi faccio pochissimo o nulla di tutto.

Angie: – Qual è il sogno più grande?



Luca: – Vincere la palma d’oro a Cannes con un film che ho diretto tratto da un mio romanzo(oh, l’hai detto tu IL PIU’ GRANDE eh)

Angie: – Cosa ti dicono più spesso?
Luca: – Abbassa la voce

Angie: – Ti fidanzeresti con una cuoco/a?
Luca: – Se mia moglie è d’accordo. Sì dai, allora non lo sapevo ma ne ho sposata una bravissima

Angie: – Un piatto della tua infanzia
Luca: – Le fettuccine con le lumache che faceva mia nonna, non ho mai più mangiato nulla del genere

Angie: – C’è un piatto che non hai mai provato e che vorresti assaggiare?



Luca: – La bistecca di Kobe

Angie: – Oggi si parla di federalismo. Secondo te, esiste anche in cucina?
Luca: – Esiste una cultura locale del cibo che va preservata, perché la cucina è cultura, ma non lo chiamerei federalismo

Angie: – Quale piatto eleggeresti come simbolo dei 150 anni dell’Unità d’Italia?
Luca: – Una pizza

Angie: – Dopo la cucina italiana, c’e’ ne qualcuna internazionale che preferisci? Se si’, quale?
Luca: – Quella francese

Angie: – A quali altri progetti ti stai dedicando in questo periodo?
Luca: – Due progetti per la serialità televisiva, uno tratto dal mio ultimo romanzo e uno inedito

Angie: – A che piatto paragoneresti, Berlusconi, Renzi, Beppe Grillo?
Luca: – Berlusconi e Renzi sono le stesso piatto a cui hanno solo cambiato il nome, un piatto precotto, solo da riscaldare. Tanto veloce, economico e facile quanto insipido e dannoso per la salute. Grillo è un buon ammazza caffè, è forte e scuote, ma per gli stessi motivi non potrà mai essere(e guai se diventasse) la portata principale.

Angie: – La cucina ti ha mai tradito?
Luca: – La cattiva cucina in tanti cattivi ristoranti.

Angie: – Se tu dovessi abbinare una pietanza a ogni personaggio del tuo romanzo, quali sceglieresti?
Luca: – Vincent(il protagonista) è un piatto di ricci di mare, ma ancora da aprire.
Il dottor Oberdan è un vino molto strutturato appena aperto, per assaporarne la vera essenza bisogna lasciarlo respirare e non fermarsi alle apparenze.



Il professo Basile è proprio come i single malt che tanto ama, forte e senza compromessi.
Sara è una coda alla vaccinare, saporita ma difficile da mangiare senza sporcarsi, chiedete a Leo se non mi credete.

Angie: – Quale personaggio del tuo libro potrebbe essere “la mela proibita”?
Luca: – Naima, un’commissario di polizia molto attraente, un vero frutto del peccato per il suo collega Vincent.

Angie: – Se tu dovessi scegliere uno scaffale di supermercato (o altro negozio simile), dove immagineresti collocato il tuo libro? E perché?
Luca: – Finirebbe di certo sullo scaffale sbagliato… Nomen omen.

Angie: – Stai pensando alla trama da mettere su carta, sei preso dal vortice dell’ispirazione: dove ti percepisci? (es. in un agrumeto, in un campo di pomodori, in una distesa di mais, in un vigneto ecc.)



Luca: – In bici, tra i castagni.

Angie: – “Panem et circenses”. Sostituisci ai giochi da circo i libri. Cosa ti evoca a livello sensitivo e immaginifico?
Luca: – L’odore di un buon single malt, lo troverete anche nel romanzo.

Angie: – quale attore sceglieresti per ricoprire il ruolo del protagonista del tuo libro? E di qualcuno dei “secondari”?
Luca: – Questa è facile: Vincent Cassel, il mio protagonista, Vincent Tripaldi, si chiama così non a caso; tare da sceneggiatore. Poi Oberdan potrebbe essere Danny De Vito e "Ocean's Twelve" Los Angeles Premiere - ArrivalsBasile Anthony Hopkins.

Angie: – Il sapore delle tue parole?
Luca: – Aspro.

Angie: – Tre aggettivi per definirti come scrittore/ice:
Luca: – Essenziale, immaginifico, crudele.

Angie: – Tre aggettivi per definirti come uomo/donna:
Luca: – Cocciuto, egoista, sensibile.

Angie: – Cosa c’è di te nel protagonista del tuo romanzo?
Luca: – L’egoismo .

Angie: – Il colore della tua scrittura?
Luca: – Nero

Angie: – Il prossimo libro che scriverai?
Luca: – Il seguito di questo, lo sto già scrivendo.

Angie: – Il libro della tua vita?
Luca: – Furore, il più bel finale che io abbia mai letto.

Angie: – Il libro che avresti voluto scrivere?
Luca: – Il potere del cane.

Angie: – Il libro che non avresti mai voluto leggere?
Luca: – Un brutto libro di un amico, a cui voglio bene, per cui non farò né il nome né il titolo.



Angie: – Qui nel nostro paese c’e’ un bel gran “fermento letterario” a Napoli forse piu’ che nelle altre città secondo te ci industriamo, o siamo bravi? Chi tra gli autori campani preferisci e reputi più bravo, ed a quale piatto lo paragoneresti?
Luca: – A Napoli avete un gran rapporto con la lingua, con la sua musicalità. Basta con questa storia dell’arrangiarsi, in alcuni casi potrà anche essere vero,  ma non se ne può più. In narrativa paga il lavoro, i paraculi durano lo spazio di un romanzo,
se gli dice bene. Maurizio De Giovanni, Erri de Luca, il mio compagno di collana Eduardo Savarese, e ci metto anche un giovane come Marco Marsullo, ma ne sto colpevolmente tralasciando tanti altri.


Angie: – Le donne secondo te, sono piu’ brave degli uomini a scrivere? e ad affontare il tuo stesso genere letterario?
Luca: – Non ho preferenze di gender quando si tratta di storie

Angie: – Se dovessi riassumere la tua filosofia di vita?
Luca: – Ci vuole la tigna!

Angie: – Il tuo dolce del natale preferito e se hai qualche ricordo legato alla gastronomia di questo periodo
Luca: – Non sono molto goloso di dolci. Per me il natale è più un buon prosecco della Valdobbiadene e del pesce crudo la sera della vigilia.

http://www.angiecafiero.it/2015/06/23/la-carbonara-di-luca-poldelmengo/