Remizov conduce il lettore in un mondo strano «in cui si intersecano l’umano e il demoniaco dove gli esseri umani vivono assieme a streghe e folletti... dove non sorgono mai dubbi – scrive Antonella d’Amelia nell’introduzione al volume – sulla credenza popolare che dà vita ai personaggi del folclore». Il mondo in cui sono ambientati questi racconti in cui si muovono personaggi come la strega Zanofa l’ammazzascarafaggi Divilin l’annegato e altri esseri deformi che sembrano «scivolati via da un quadro di Bosch» questo mondo è la vecchia Russia dominata dalle superstizioni dove l’intrusione del sovrannaturale e del demoniaco è narrata senza meraviglia dove le dicerie hanno forza tale da plasmare la realtà.