Con una scrittura poetica e incalzante Mohamed Mbougar Sarr firma un romanzo sconvolgente sull’unica grande domanda che abbia valore agli occhi del protagonista: come trovare il coraggio di essere pienamente se stessi, a qualunque costo, senza tradirsi né raccontarsi bugie?
Il giovane professor Ndéné Gueye non crede ai suoi occhi quando legge la circolare con cui il ministero prega i docenti di letteratura di non insegnare più Verlaine e altri poeti con la motivazione che, in quanto omosessuali, potrebbero avere una cattiva influenza sugli studenti. È ridicolo, il valore di una poesia non ha niente a che vedere con le tendenze sessuali di chi la scrive! Ndéné è indignato, ma quella circolare non è che l’ultimo segnale dell’omofobia dilagante in Senegal, paese a maggioranza musulmana in cui l’omosessualità è vista non soltanto come un peccato nei confronti della legge coranica, ma come un male, portato dai bianchi, che sta corrompendo il paese. Sospeso dall’insegnamento per non aver rispettato le consegne, Ndéné intraprende allora un percorso di ricerca sugli usi e costumi del proprio paese per capire il motivo di tanto odio omofobico, percorso che lo porterà a confrontarsi con l’affascinante Rama, sua amante e amica del cuore, con il padre, uomo pio in predicato di diventare imam, con il travestito Samba Awa Niang, animatore di feste folcloristiche, e con l’enigmatico professor Coly, suo collega d’università. Percorso, anche, che gli farà scoprire un aspetto di sé che non conosceva, un aspetto pieno di sorprese.
Mohamed Mbougar Sarr
Mohamed Mbougar Sarr è nato in Senegal nel 1990. Il suo primo romanzo Terra violata (Edizioni E/O 2019) nel 2015 ha vinto il Prix Ahmadou Kourouma, il Grand Prix du Roman Métis e il Prix du Roman Métis des Lycéens. Il suo romanzo La più recondita memoria degli uomini (Edizioni E/O 2022) ha vinto il premio Goncourt 2021. Il silenzio del coro, suo secondo romanzo, ha vinto il Prix littéraire de la Porte Dorée nel 2018.