La poesia religiosa italiana ha una tradizione lunga e spesso sottovalutata. In questa raccolta di liriche, che fu Massimo Bontempelli a imporre all’attenzione del Novecento, riscopriamo i dialoghi metafisici sull’Amore di Giordano Bruno, i versi religiosi (ed eretici) di Tommaso Campanella; le rime di alta ispirazione di Michelangelo. Per Bontempelli la poesia è resistenza dell’anima umana alla Storia e alla Società, esigenza di elevazione dalle cose terrene. Compito del critico è riconoscere tra i poeti i “fedeli d’amore”, che sanno ascoltare il sentimento che ci lega al prossimo più caro e a Dio.
Giordano Bruno
Giordano Bruno (1548-1600) è stato un filosofo e letterato, inquadrabile nella schiera del naturalismo rinascimentale. Entrato giovanissimo nell’ordine domenicano, fu processato per eresia e fuggì da Napoli a Roma. Nel 1576 abbandonò l’abito talare. Raggiunta Ginevra, aderì al calvinismo. Nel 1592 fu denunciato all’Inquisizione: processato a Venezia e Roma, non avendo ritrattato le sue idee, fu bruciato sul rogo.
Tommaso Campanella
Tommaso Campanella (1568-1639) è stato un filosofo, teologo, poeta e frate domenicano. Processato dall’Inquisizione romana per eresia nel 1594 e successivamente accusato di aver cospirato contro i governanti spagnoli della Calabria, si finse pazzo scampando la pena di morte, ma venne torturato e imprigionato per 27 anni. In prigione scrisse le sue opere più significative, tra cui La città del sole.
Michelangelo Buonarroti
Michelangelo Buonarroti (1475-1564) è stato uno scultore, pittore, architetto e poeta. Protagonista del Rinascimento italiano, viene riconosciuto come uno dei più grandi artisti di tutti i tempi. Il suo nome è legato ad alcune delle più maestose opere d’arte occidentali, tra cui il David, la Pietà del Vaticano, la Cupola di San Pietro e il ciclo di affreschi nella Cappella Sistina.