Ecco la motivazione del Premio:
"Maryse Condé è una narratrice eccezionale, la cui scrittura appartiene a pieno titolo alla letteratura mondiale. Nelle sue opere Condé descrive le devastazioni del colonialismo e il caos postcoloniale in una lingua che è al tempo stesso precisa e travolgente. La magia, il sogno, il terrore e anche l'amore vi sono costantemente presenti. Finzione e realtà si sovrappongono e i suoi personaggi vivono al tempo stesso in un mondo immaginario governato da antiche e complicate tradizioni e nel presente più attuale. Con rispetto e senso dell'umorismo Condé racconta la follia postcoloniale, con i suoi scompigli e abusi, ma anche il calore e la solidarietà umana. Nelle sue storie i morti vivono a stretto contatto con i viventi in un mondo immenso e affollato dove le categorie di genere, razza e classe vengono costantemente stravolte in nuove costellazioni".
Quella dei Louis della Guadalupa è la storia avventurosa della nascita di una borghesia nera cosmopolita, un’epopea in cui si succedono donne e uomini orgogliosi o disperati, fantasmi che gridano vendetta, sogni di emancipazione, rabbia e violenza.
Fondatore della dinastia è il bisnonno Albert, detto Boccaccia d’Inferno, che all’inizio del ’900 fugge dalle piantagioni di canna da zucchero della sua isola nei Caraibi per cercare fortuna nei cantieri del canale di Panama e poi nella Chinatown di San Francisco. Uomo ambizioso e tenace, con un pessimo carattere ma dotato di uno spiccato talento per gli affari, Albert porterà la famiglia dalla miseria agli agi di una vita ricca di cultura, di viaggi e di rispetto. Tuttavia la sua eredità conterrà anche la vergogna per le umiliazioni subite dalla sua razza, l’odio verso i bianchi, la confusa ricerca di identità etnica.
Orgoglio e frustrazione di un popolo che troveremo nel viaggio secolare dei Louis fino ai nostri giorni, raccontato con una bella scrittura musicale e a tratti lussureggiante.
Maryse Condé
Maryse Condé è nata nel 1934 nella Guadalupa. Si è laureata alla Sorbona. Successivamente ha lavorato in vari paesi africani. Trasferitasi negli Stati Uniti per oltre vent’anni, ha insegnato a Berkeley, Harvard e alla Columbia University. Oggi vive in Francia. Ha pubblicato una ventina di romanzi, tra i quali ricordiamo, oltre alla Vita perfida (vincitore nel 1988 del Premio Anaïs Nin dell’Académie française; Edizioni E/O), Le muraglie di terra, La terra in briciole e La traversata della mangrovia, pubblicati da Edizioni Lavoro.
Ringraziando la New Academy per il premio, ha detto: “La Guadalupa è un piccolo paese, importante per noi che ci siamo nati, ma ricordato solo in occasione di uragani e terremoti. Sono felice che il nostro paese sia ora conosciuto anche per altri motivi, per questo premio letterario che sono davvero orgogliosa di ricevere”.