Michel Bussi, classe 1965, professore all’università di Rouen, oggi è uno dei giallisti francesi più noti. Si dichiara figlio di Jules Verne, Arsenio Lupin, Agatha Christie, ma, se l’Autore me lo permette, aggiungerei anche un debito nei confronti del celebre Commissario Sanantonio di Frédéric Dard, le cui avventure, oltre quarant’anni fa, hanno affascinato una generazione di lettori, conquistati dai fuochi d’artificio linguistici della serie di 175 gialli dal gusto tutto francese del surreale e del picaresco.
Uno stile disinvolto che ritrovo in parte nelle atmosfere di questo scanzonato noir di Bussi “Fuori di Senna” (Mourir sur Seine) pubblicato in Italia dalle Edizioni E/O.
Un giallo di impianto classico, che presenta situazioni e personaggi non convenzionali, a partire dalla bella reporter Maline, colonna del settimanale locale di Rouen, con un passato da giornalista di inchiesta, che ama esibire insieme alle sue indubbie doti professionali, un fisico prorompente che la spinge verso avventure anche amorose non sempre prudenti.
Al centro della vicenda c’è l’Armada, spettacolare manifestazione che si svolge ogni cinque anni a Rouen, dove convergono i più bei velieri delle marine militari di tutto il mondo, per scendere il corso della Senna fino a Le Havre: una sontuosa parata che si snoda per decine di chilometri sul grande fiume navigabile e richiama sugli argini milioni di spettatori entusiasti.
L’assassinio di un bel marinaio con strani tatuaggi sulla schiena è solo il primo di una serie di eventi delittuosi che sconvolgono la comunità e rischiano di trasformare in tragedia l’evento festoso. Il commissario Paturel si deve così districare tra continui colpi scena, nuovi cadaveri e colpevoli che sembrano farsi beffe di ogni logica, portandosi dietro i sensi di colpa nei confronti dei due figli a cui si vorrebbe dedicare dopo la morte della moglie e che invece si trova costretto a trascurare. Un uomo buono, razionale, amato dai suoi sottoposti e che apprezza le brillanti intuizioni della giornalista, la quale si troverà sempre più invischiata in una storia che prende i contorni del grottesco e del soprannaturale, portando alla luce un misterioso patto tra pirati vichinghi e la mappa di un tesoro. Una vicenda fantasiosa con rigorosi riferimenti storici che, grazie a personaggi ben disegnati e al ritmo serrato della trama, regge bene fino alla fine, con suspence ed effetto sorpresa finale assicurate. Un thriller insolito scritto da uno che conosce bene il suo mestiere. E se vi piace l’Autore, consiglio di leggere Ninfee nere (pubblicato in Italia da Edizioni E/O nel 2016) il suo primo grande successo internazionale.