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Recensione “Il patto dei labrador” di Matt Haig – Edizioni E/O

Autore: Paola Novarese
Testata: La Libreria di Ciffa
Data: 22 ottobre 2019
URL: https://lalibreriadiciffa.wordpress.com/2019/10/21/%E2%96%AA-collaborazione-recensione-%E2%96%AA-il-patto-dei-labrador-di-matt-haig-edizioni-e-o/

Ho scoperto Matt Haig quest anno ed è entrato di diritto nella rosa degli scrittori del mio cuore. Perché? Perché Matt Haig sa scrivere e su questo siamo tutti d’accordo. Ma il plus, secondo me, è che sa scrivere in un modo accattivante anche quando parla di cose tristi e pesanti (come i libri sulla sua depressione, che andrebbero letti nei reparti psichiatrici come auto-aiuto). Certamente sa scrivere anche storie, favole e romanzi.

Questo libro è uscito la prima volta in Italia nel 2009 per la casa editrice Einaudi ma è passato quasi sotto silenzio. Come spesso accade un’altra casa editrice acquisisce i diritti e il libro viene ripubblicato (parlo della E/O edizioni che ringrazio per avermi fornito il libro da recensire per voi). Parla di una famiglia, gli Hunter, che tra alti (pochi) e bassi (tanti) cerca di tirare avanti. Tutto questo viene raccontato dalla viva voce del cane di famiglia: Prince, un bel labrador che, come racconta subito, sta ricordando tutti gli avvenimenti che hanno portato a questo momento, nella sala d’aspetto di un veterinario. In questo caso specifico non ho paura di fare spoiler perché ci pensa direttamente Prince a raccontarci cosa sta per succedere in quella sala d’aspetto e facendolo ci mette in una condizione di ansia e tristezza già dall’inizio del racconto. Prince è un cane ligio al “patto dei labrador”, cioè “devi fare qualunque cosa per aiutare/salvare la tua famiglia, senza usare la forza” anche se nel prosieguo del libro, l’amore che prova per tutti i componenti della famiglia Hunter lo porterà a fare scelte troppo drastiche e violente. Per questo motivo, finisce dove sta per finire tutto.

Il libro è scritto benissimo, come tutti i libri di Haig letti finora, perfetto in ogni suo ordine. Capitoli cortissimi e pregni di significati dove, alle volte ti devi soffermare di più per carpire i pensieri reconditi di Prince (ma che potrebbero essere tranquillamente quelli di un qualunque umano che sta tentando di non far cadere nel baratro la propria famiglia o amicizia). Più volte mi sono trovata a pensare: “bravo! Anche io avrei fatto così” o “questo è un comportamento così umano” e il fatto di immedesimarsi nei pensieri di un cane mi fa credere che Haig abbia perfettamente centrato il punto con questo romanzo. Cosa facciamo per aiutare chi ci sta vicino? Cosa possiamo fare? Sono domande che ci si pone irrimediabilmente quando qualche cosa nella nostra vita e in quella di chi ci sta vicino non vá come dovrebbe. E questo libro insegna proprio questo, o almeno insegna che l’essere perfetti non esiste, che in ogni caso quando ci sentiamo sopraffatti da qualcosa, possiamo perdere il lume della ragione anche se siamo delle persone razionali. Vogliamo salvare il mondo per salvare noi stessi, ma purtroppo, il più delle volte finiamo che non salviamo nessuno. Proprio per colpa di questa smania di volere essere perfetti. Non lo diamo e Prince con la sua triste storia, ci insegna proprio questo. Ascoltiamo cosa ha da dirci.

Questo libro lo potete leggere come volete: come un libro normale, che racconta la storia di una famiglia vista dal punto di vista del loro labrador oppure leggerla come una favola triste della storia di una famiglia e del loro cane che cerca di salvare il salvabile. Comunque lo leggiate, leggetelo davvero perché Haig, con la sua poesia scritta è un grande autore che qualunque cosa tocca la trasforma in un best seller e che merita di essere conosciuto da moltissime persone. Sia che parli di verità e vita vissuta, sia che parli di una storia favolistica con risvolti dark come in questo caso è comunque approvato e consigliato.