Uno tsunami apocalittico ha travolto tutto e l’oceano si è impadronito di un’isola, provocando morte e distruzione. Solo un manipolo di superstiti si salva, sono undici creature umane tutte appartenenti alla stessa famiglia, un padre, una madre e i nove figli. Per sfamarsi hanno qualche gallina, un po’ di scatolame, alcune bottiglie d’acqua e un piccolo campo di patate. Avvistano quotidianamente oggetti galleggianti mescolati a cadaveri e cercano di resistere sperando nell’arrivo dei soccorsi. Ma l’oceano continua a gonfiarsi e man mano raggiunge anche l’interno della casa, un gradino per volta, senza lasciare alcuna possibilità di scampo. Il tempo è contato e l’unica strategia per salvarsi, l’unica speranza è legata a una piccola barca che potrebbe condurli fino alle “terre alte”. Sono in undici ma solo in otto potranno tentare l’impresa. Chi salperà alla ricerca della salvezza e chi resterà sull’isola ad aspettare?Lettrici e lettori si preparino, non sarà facile accettare la proposta dell’autrice e non potremo fare a meno di soffrire con chi resta e di lottare con chi parte. Sandrine Collette, che firma Dopo l’onda, è capace di tenerci in apnea fino all’ultima pagina, quando si farà ampiamente perdonare con un finale necessario. Bambini e anziani, abilmente raccontati, sono i personaggi migliori di questa storia, che parla molte lingue e si accorda con l’abisso. Che cosa siamo disposti a sacrificare per la nostra salvezza sarà la domanda più difficile cui saremo chiamati a rispondere.