Una piccola barca, in balia dell’oceano infuriato. Tre bambini, lasciati soli su un’isola che sta per scomparire sommersa dai flutti. L’incredibile lotta per la sopravvivenza di tutta una famiglia. Un nuovo tragico e sconvolgente romanzo della autrice di Resta la polvere, meritatamente premiata più volte in Francia che ci descrive in modo doloroso e drammatico la capacità di resilienza e cioè come riuscire a far fronte a eventi traumatici, di riorganizzare in qualche modo la propria vita dinanzi alle difficoltà, la granitica volontà di ricostruirsi a ogni costo pur senza alienare la propria identità, l’amore e tutti quei legami, invisibili ma fortissimi, che possono cementare una famiglia. “Dopo l’onda” della scrittrice francese Sandrine Collette, appena uscito in Italia per e/o, narra con ritmo avvincente e passaggi di riuscita tenerezza la lotta per la vita di una famiglia di undici persone, che sembrano essere le uniche superstiti di uno spaventoso tsunami. Due forze a confronto, anzi peggio, che si scontrano pericolosamente: la natura e l’amore di questa famiglia presa ostaggio dell’oceano. Una famiglia, e soprattutto dei bambini, che dovranno tutti ripartire da zero, trovare il modo per sopravvivere, inventarsi come quando all’improvviso tutto ciò su cui siamo soliti far conto viene a mancare.
E si parla di cibo, di acqua da bere, di quanto necessario per sopravvivere. Una famiglia descritta tra l’attesa e la speranza, la sofferenza della forzata separazione, l’abbandono? E la successiva angoscia, un difficilissimo romanzo che riesce comunque a parlare d’amore, di famiglia, di ineluttabili scelte. Più che un romanzo è la storia di una catastrofe. La stessa drammatica catastrofe che sconvolge loro la vita. Un cataclisma temuto e annunciato dai mutamenti climatici. C’erano stati segni premonitori, alcuni residenti, i più previdenti, avevano liquidato in fretta i propri beni ed erano partiti in tempo. Ma non sembrava possibile che potesse toccare a loro e invece era successo… Sei giorni prima un vulcano era esploso, il suo fianco era sprofondato nell’oceano, sollevando una gigantesca onda, un mostruoso tsunami che avanzava gigantesco distruggitore e per Louie, il piccolo zoppo, il primo a vederlo arrivare, per Pata e Madie, i suoi genitori e i suoi otto tra fratelli e sorelle, tutto il mondo che li circondava era sparito in un attimo, ingoiato dalla inesorabile valanga d’acqua. Solo la loro casa, arrampicata sulla cima di una collina, con un dura e lunga salita da superare aveva resistito. Intorno a loro. fino all’orizzonte più lontano, non di vede ora altro che una infinita mobile distesa d’acqua. Solo acqua, spesso agitata da un susseguirsi di violente tempeste. Non sanno che le principali città del pianeta sono scomparse travolte dai flutti, e che il livello del mare implacabilmente continua a salire. Portati dalla corrente, davanti a loro sfilano galleggiando corpi senza vita, detriti di ogni genere frantumati dalla furia delle onde, alberi sradicati, putride carcasse di animali. Pare quasi che la furia incontenibile della Natura abbia annientato il pianeta lasciandolo inerme, privo di difese. Sul pezzetto di terra attorno alla casa hanno ancora le loro galline e un po’ di legumi e se mettono il barchino a mare possono raggiungere un altro pezzettino di terra rimasto fuori dall’acqua dove hanno piantato patate. Aspettano così per sei giorni con la speranza di veder arrivare soccorsi. Ma nulla…nessuno. Il cibo comincia a diminuire e l’acqua dell’oceano ricomincia a salire. I genitori capiscono che bisogna affrontare il rischio di uragani e partire verso le terre lontane diverse miglia, forse là troveranno aiuto. Ma sulla barca non c’è posto per tutti, si dovrà fare una scelta tra i figli e toccherà al padre, Pata, contrastato da Madie, la madre, prendere la drammatica decisione. Poi con il cuore spezzato, all’alba metteranno la barca in mare e se ne andranno. Lasciando sull’isola prima che si sveglino i tre figli più sfortunati: Louie, che zoppica, Perrine cieca da un occhio, e Noè, il bambino che non cresce. Ma come può un genitore scegliere chi salvare e chi votare a una prevedibile condanna? Non sarebbe più giusto aspettare tutti insieme la fine? Oppure? E infatti di là si dividono i percorsi narrativi di “Dopo l’onda”. Se da un lato gli otto che sono partiti devono affrontare una difficile e tragica navigazione, senza sapere se al di là del nulla dell’oceano possa esistere speranza di salvezza, i tre bambini abbandonati sull’isola devono arrangiarsi, e darsi da fare per un possibile futuro. Scoprendo anche che, restando ancorati alla loro piccola superstite lingua di terra, verranno ingoiati dalle acque. E allora… Un bellissimo romanzo “Dopo l’onda”, incisivo, duro, terrificante ma allo stesso tempo dolcissimo che coinvolge fino in fondo e commuove il lettore. Una storia di eroismo e di risoluzione, sorretta soprattutto da un grande e vero amore per la propria famiglia, un amore in grado di accettare ogni prova e di osare fino in fondo tutto ciò che si può tentare per sopravvivere alla catastrofe.