Ascolta "Libri a Colacione 18 maggio 2019" su Spreaker.
L’adolescenza e la giovinezza sono il più bel momento della vita. Quando non sei più né giovane né adolescente! Perché che cosa avrà mai di bello trovarsi in guerra con il mondo ed essere, non sprovvisto di armi, ma del tutto inconsapevole circa il loro uso?
E quando passeggi per la vita, quando cerchi una direzione avresti bisogno di un appoggio, un piccolo appiglio per sentirti protetto, per percepire il futuro non come un salto nel baratro ma come un lancio col paracadute.
L’appiglio di Fortunato, detto Nato, dovrebbero essere Concetta e Giuseppe. Il padre è tanto scaramantico da fare i figli con scadenze precise, sia mai che i conti non tornino e che i numeri portino male! Concetta non è felice ma è un’infelice passiva che la tristezza non la usa per cambiare ma solo per trovare argomenti contro chi le capita a tiro (che di solito è Giuseppe). Poi ci sono i fratelli. Una sorella che ha manie di grandezza (ma di grande spara solo le balle) e un fratello che inciampa sulla parole, peccato che la balbuzie non lo renda affatto mite, anzi.
Insomma non un granché. Ma il problema di Nato sembra essere… Nato. Perché da quando è venuto al mondo le cose nella sua famiglia sono andate male. Pochi soldi, poco affetto, poca voglia di condividere… e se ti sembra di essere la colpa di tutto, è difficile sentirti amato e accettato.
Però anche nell’adolescenza più cupa arriva sempre la luce. Per Nato è una stagione, l’estate, che porta con sé una amicizia preziosa, quella con Dimitri che – finalmente! – lo fa sentire amato e accettato per ciò che è.
Se avete voglia di rispolverare i ricordi del vostro cammino verso la maturità fatelo con Nato, scoprirete la Calabria degli anni Ottanta, la paura e il coraggio di essere se stessi e ritroverete le Spice Girls come non le avete viste mai.